Si è svolto a Roma, il 5 ottobre 2017, il 2° Forum dei Capi Servizi Veterinari (CVO) dei Paesi del G7. L’incontro, programmato in seno alle attività della Presidenza italiana del G7 per il 2017, ha visto seduti allo stesso tavolo i CVO di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti ed i rappresentanti dell’Unione Europea, dell’Organizzazione Mondiale della sanità Animale (OIE) e della FAO.
I CVO dei Paesi G7 e l’Unione europea hanno raggiunto un pieno accordo, con la condivisione di OIE e FAO, sulle strategie e gli impegni per il contrasto all’antimicrobico-resistenza (AMR) nel settore veterinario e la prevenzione e la gestione dell’influenza aviaria (AI). Accordo tradotto in due documenti tematici.
Per quanto riguarda l’AMR, il documento “Common approach of G7 CVOs on the definitions of therapeutic, responsible and prudent use of antimicrobials in animals”, redatto sotto il coordinamento della Presidenza Italiana, riporta definizioni condivise di «Uso terapeutico», uso per «prevenzione/profilassi» e uso per «controllo/metafilassi» degli antibiotici, in considerazione delle diverse sensibilità e approcci dei Paesi G7.
All’interno dello stesso documento è stata raggiunta una visione comune sull’uso di antibiotici in medicina veterinaria per il trattamento, la prevenzione e il controllo delle sole malattie batteriche, così come raccomandato per la salute umana, sulla definizione dell’uso di antimicrobici come promotori della crescita e sulla elaborazione di nuove raccomandazioni per l’uso prudente, anche per l’utilizzo ad azione non terapeutica.
In particolare, si è giunti per la prima volta alla conclusione fondamentale di non consentire l’utilizzo come promotori della crescita di antibiotici considerati di importanza critica per la medicina umana, riconosciuti come tali dall’OMS o appartenenti a liste nazionali ufficiali ed equivalenti, oppure inserire ufficialmente in un elenco redatto a seguito di analisi del rischio.
Per quanto riguarda l’Influenza Aviaria, è stata ribadita la necessità di un approccio globale per combattere una delle malattie infettive animali transfrontaliere più preoccupanti, sia in termini di ripercussioni economiche, che per i possibili rischi per la salute umana.
Il documento finale adottato ha fissato ben 15 raccomandazioni, tra le quali spiccano: l’impegno a supportare la ricerca, per comprendere meglio i meccanismi che consentono al virus di mutare da bassa ad alta patogenicità; l’impegno a rafforzare i Servizi veterinari per garantire la rapida adozione di misure di controllo e di eradicazione; la sinergia con il settore produttivo avicolo per ridefinire il ruolo dei privati nel campo della sorveglianza e della biosicurezza e l’impegno a garantire una comunicazione coerente verso consumatori e allevatori.
I CVO del G7 hanno anche fornito il loro pieno sostegno al Programma Globale di eradicazione della Peste dei Piccoli Ruminanti (PPR), lanciato dalla FAO e dall’OIE nel 2016, incoraggiando i donatori a mobilitare risorse. La PPR rappresenta una minaccia per circa 300 milioni di famiglie di piccoli allevatori che nel mondo basano la propria sussistenza sull’allevamento ovi-caprino. Eradicare la PPR avrà un impatto significativo sulla vita delle comunità rurali nei Paesi in via di sviluppo e sosterrà direttamente lo sforzo globale per mettere fine a povertà e fame entro il 2030, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
In un clima di cordialità e condivisione, le delegazioni hanno ribadito l’importanza della collaborazione internazionale nell’affrontare minacce globali, come l’Antimicrobico resistenza e l’Influenza Aviaria, che richiedono una stretta cooperazione tra professionisti dalla medicina umana e veterinaria, del settore agro-alimentare ed ambientale secondo l’approccio One Health.
Hanno inoltre auspicato che gli esiti del Forum siano portati all’attenzione dei Ministri G7 della Salute e dell’Agricoltura, i cui vertici sono fissati tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre.
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fonte: Ministero della Salute – 11 ottobre 2017