Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc., sostengono le loro specializzazioni a proprie spese, spesso non hanno accesso ai servizi del Ssn e non entrano “in squadra” in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici mentre attraverso contratti di formazione lavoro e borse di studio potrebbero essere utilmente inseriti anche in percorsi di apprendimento sul campo al fianco dei medici specializzandi. La sanità ha bisogno anche di loro. FVM chiede quindi al Ministro della salute e a tutto il Governo di aprire uno spiraglio alle borse di studio per le altre professioni sanitarie se non ad un nuovo modello di specializzazione attraverso contratti di formazione/lavoro nei Teaching hospital e nei servizi territoriali di tutti i professionisti della dirigenza medica e sanitaria.
A seguito dell’approvazione del decreto firmato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, adottato di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco che prevede l’aumento di 4.200 borse di specializzazione in medicina (17.400 in totale), FVM – Federazione Veterinari, Medici e Dirigenti Sanitari ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio e ai Ministri competenti.
Per FVM il decreto segnerà una svolta importante, ma è necessario pensare a un modello nuovo e allargato a tutte le professioni sanitarie. E’ il momento di rivedere la qualità della spesa e non solo l’aumento delle voci storiche senza una analisi critica e innovativa sui nuovi bisogni.
Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc., sostengono le loro specializzazioni a proprie spese, spesso non hanno accesso ai servizi del Ssn e non entrano “in squadra” in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici mentre attraverso contratti di formazione lavoro e borse di studio potrebbero essere utilmente inseriti anche in percorsi di apprendimento sul campo al fianco dei medici specializzandi. La sanità ha bisogno anche di loro.
FVM chiede quindi al Ministro della salute e a tutto il Governo di aprire uno spiraglio alle borse di studio per le altre professioni sanitarie se non ad un nuovo modello di specializzazione attraverso contratti di formazione/lavoro nei Teaching hospital e nei servizi territoriali di tutti i professionisti della dirigenza medica e sanitaria.
“L’allocazione delle risorse del Pnrr e una innovazione strategica della formazione del personale del SSN devono essere funzionali ai bisogni complessivi della sanità pubblica e avviare il cambiamento di alcuni paradigmi che negli scorsi decenni hanno fossilizzato il sistema del turn over, penalizzando i livelli quali-quantitativi delle prestazioni del Ssn e frustrando le aspettative e le potenzialità dei laureati di molte professioni sanitarie” scrive il Presidente FVM, Aldo Grasselli, al Governo.