Dopo il ritrovamento venerdì mattina dell’ennesima carcassa di un animale – un cane, un cucciolotto di circa tre mesi incattive condizioni igienico sanitarie – lasciato nell’area antistante la chiesa di Bagnaria Arsa, il paese friulano in cui abita Franco Tosoratti, veterinario in servizio all’Ass 5 Bassa Friulana oggetto da dicembre di ripetute intimidazioni, cresce la solidarietà nei suoi confronti. Azienda sanitaria, carabinieri, sindacato italiano veterinari di medicina pubblica, amministrazioni comunali, polizie municipali sono scese in campo per cercare di fermare l’escalation delle minacce (leggi l’articolo del Messaggero Veneto di domenica 4 marzo).
«Tutte le autorità competenti – spiega Manlio Palei, direttore del servizio regionale sicurezza degli alimenti, igiene della nutrizione e della sanità pubblica – stanno operando ciascuno nel proprio campo di competenza per arrivare a porre fine a queste continue pressioni».
E aggiunge: «Va infatti ribadito con forza che non saranno mai tollerate azioni intimidatorie nei confronti dei veterinari pubblici». Spiega Marco D’Agostini, segretario regionale del sindacato dei veterinari pubblici: «Prima di arrivare a una sanzione o addirittura una denuncia ci sono tutta una serie di passi che vedono il servizio pubblico a fianco dell’allevatore o del traformatore per informare sulla normativa e giugnere alla sua applicazione». Il caso di Tosoratti, che è anche segretario aziendale SIVeMP, scrive ancora il Messaggero Veneto, è intanto approdato a Roma dove il sindacato ha scritto ai ministri della Salute Balduzzi e dell’Interno Cancellieri chiedendo una convocazione urgente dell’Osservatorio sulle intimidazioni ai veterinari in servizio.
L’ultimo abbandono della carcassa di cane, non dotato di microchip, in cattive condizioni igienico-sanitarie, intanto è al centro, come i precedenti ritrovamenti, delle indagini dei carabinieri della stazione di Torviscosa che stanno procedendo per individuare il responsabile del gesto. I reati ipotizzabili sono due: abbandono di rifiuti (come tale viene infatti considerata la carcassa) e maltrattamento di animali. Il cane, un meticcio di media taglia, certamente non sembrava essere stato oggetto di cure e attenzioni da parte del suo proprietario. Per questo è stata disposta l’autopsia onde stabilire le cause della morte. L’episodio non è direttamente riconducibile alle azioni intimidatorie che, negli ultimi mesi, sono state rivolte, con l’abbandono di carcasse di animali, al servizio veterinario dell’Ass 5 e a Tosaratti in particolare. Tuttavia i carabinieri hanno sentito anche l’ottantenne che aveva ammesso le proprie responsabilità nei casi di abbandono delle carcasse davanti alla sede del Dipartimento di Prevenzione e davanti all’abitazione del veterinario. L’uomo però si è dichiarato estraneo a quest’ultimo episodio. Gli accertamenti dei militari proseguono in tutte le direzioni, compresa quella di collegare il ritrovamento di ieri ai casi precedenti
Tratto dal Messaggero Veneto – 4 marzo 2012 – a cura di C.Fo.