Che Flavio Briatore fosse un cacciatore non lo sapeva neppure lui. Almeno fino a quando non ha postato in Rete uno scatto tipico della goliardia venatoria: 31 fagiani stesi a terra, prede della battuta appena conclusa, con sullo sfondo il «plotone d’esecuzione» sorridente, incluso l’ex team manager di F1 in posa trionfale assieme ad alcuni bambini, tra cui uno armato di fucile e cinturone dei proiettili.
Una foto ricordo che agli occhi degli animalisti è parsa una confessione, tanto da spingere i militanti di «Centopercento animalisti», nella notte tra giovedì e venerdì, a un doppio blitz notturno a Milano contro la sede dell’emittente Sky con cui Briatore sta realizzando uno show. Scoperta la notizia, l’imprenditore piemontese si è piccato via Twitter da Malindi, Kenya: «Risposta per animalisti: non ho mai praticato caccia di alcun tipo. La foto è stata fatta durante una visita ad amici». Chiarificazioni tardive per gli attivisti che avevano già ricoperto le mura attorno alla nuova sede di Sky , alla periferia Sud-Est della città, e il cancello della vecchia sede, poco più in centro, dove l’emittente non c’è più già da anni: decine di cartelli con l’immagine incriminata e la frase «Il tuo programma non cancella l’odore! Vergogna Flavio Briatore!». Tolti i manifesti, il tam tam è continuato in Rete. «Sorride con 30 cadaveri davanti a lui e in presenza di minori». Lo accusano: «Disturbato», «sadico». E poco importa che lui si difenda: «Non ho mai cacciato». L’immagine postata, tuttavia, era già stata considerata «poco opportuna», in quanto pubblicata pochi giorni dopo che Briatore aveva donato 14 alloggi agli alluvionati di Arzachena (Ot), in Sardegna. Per alcuni, era un segno di lusso stonato con la grande commozione mostrata dopo la tragedia. La foto, peraltro, ricorda quella messa a ottobre scorso su Instagram da Pippa Middleton, sorella di Kate, moglie del principe William, immortalata davanti a 50 fagiani reali e pernici con una compagnia di cacciatrici al femminile. Lo scatto fece scandalo nel Regno Unito dove si parlò di «tradizionale bagno di sangue». Quello a cui Flavio Briatore giura di non aver mai partecipato. Nonostante gli animalisti.
Giacomo Valtolina – Corriere della Sera – 4 gennaio 2014