Qualche giorno fa aveva dato la linea «Estensione degli ammortizzatori a tutti i lavoratori, ma meno generosi»
LA PALMA DELL’ANTIPATIA? – «Come ministro del Lavoro e delle Politiche sociali non godo di grande simpatia perchè devo fare sempre tagli», dice Elsa Fornero. Che spiega: la logica dei tagli non è solo quella di «togliere qualcosa a qualcuno», ma anche quella di doverlo fare «per dare qualcosa a qualcuno» in una ottica di «equità». Lo ha sottolineato accennando alla riforma delle pensioni, al principio di «universalismo» che vuole introdurre nelle tutele del mercato del lavoro, al settore dell’assistenza. «Vi assicuro che l’equità» è il principio guida, sottolinea, intervenendo ad un convegno sul contributo degli istituti religiosi alla costruzione del welfare. Dove, alla presenza del cardinale segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone, il ministro ha sottolineato che lo Stato «non può fare a meno del privato», e c’è quindi «un grandissimo riconoscimento del governo» per l’impegno della Chiesa, «anche – aggiunge – di un governo che deve fare tutti questi tagli».
LO STATO SOCIALE – Il ministro Elsa Fornero accenna anche alla «frase molto tranchant» del presidente Bce Mario Draghi sullo stato sociale in Europa. «No so se questa diagnosi così cruda sia vera e da condividere: Lo Stato sociale così come lo abbiamo condiviso e costruito ha bisogno di profonda revisione, non per farlo morire ma per farlo rinascere su basi nuove», ha detto il ministro.