Lunedì incontro con le parti sociali. Fornero promette sgravi fiscali al Sud e più occuopazione per le donne. Se ci saranno i fondi però. Ammortizzatori, verso sussidio di disoccupazione
Più opportunità di occupazione per donne, giovani e lavoratori anziani, in particolare al Sud. Per arrivarci la nuova riforma del lavoro, su cui il governo è impegnato nel confronto con le parti sociali, punterà su «sgravi fiscali e nuovi servizi di formazione anche sostenuti dal fondo sociale Ue». Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, durante il suo intervento di ieri al Consiglio europeo Affari sociali a Bruxelles, ha riepilogato parte delle novità in arrivo. Il governo – ha detto il ministro – lavora a una riforma del mercato del lavoro da completare «entro marzo e con il massimo consenso delle parti sociali, per favorire una più ampia partecipazione di giovani, donne e lavoratori anziani».
Lunedì il ministro vedrà le parti sociali. «Adotteremo riforme coraggiose», ha sottolineato il ministro, sostenendo che il governo intende mettere in campo «un impegno straordinario per migliorare l’utilizzo degli strumenti esistenti, come il Fondo sociale europeo».
La Fornero è molto sensibile al tema dell’occupazione femminile. Nel nostro Paese la partecipazione al mercato delle donne è molto bassa anche per la scarsità dei servizi di supporto alla famiglia, come gli asili nido. Il ministro a Bruxelles parla della necessità delle quote rosa sia nelle aziende che nelle istituzioni politiche.
Al primo posto della delicata riforma del mercato del lavoro c’è però il riordino dei modelli contrattuali. «Troppe tipologie negli anni hanno creato precarietà diffusa tra i giovani» ha detto ieri il ministro Fornero. Da qui la necessità di mettere mano alle tante formule esistenti. «Cerchiamo di non abolire le diverse tipologie contrattuali ma di rafforzarne gli aspetti positivi» ha detto il ministro. Per il governo, la «lotta alla disoccupazione giovanile è una priorità», e nel mettere a punto la riforma, l’enfasi andrà all’apprendistato per favorire l’ingresso dei giovani» ha aggiunto Fornero.
Ma tra i punti sul tavolo dell’esecutivo c’è anche una maggiore attenzione a chi rimane senza impiego. Una fascia di popolazione in cresciuta con i rigori della crisi. Il governo punta a una revisione profonda degli ammortizzatori sociali. Non subito però a causa del freno della crisi economica. La strada è quella di cercare di mettere a punto un sussidio di disoccupazione più sostanzioso di quello attuale dando invece una grossa stretta alla cassa integrazione straordinaria, che adesso tiene legati i lavoratori all’impresa anche in caso in cui l’azienda sia chiusa. «Se facciamo un sussidio di disoccupazione non abbiamo più bisogno della cassa straordinaria» ha detto Fornero. Sarà invece rafforzata la cassa ordinaria limitando quindi lo strumento ai casi di effettivo reinserimento dei lavoratori in azienda.
Il ministro ieri ha anche risposto alla lettera aperta inviata la settimana scorsa dalle lavoratrici dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco iscritte alla Fiom: lamentano una discriminazione nel nuovo contratto di lavoro perché il premio straordinario di 600 euro lordi – che secondo l’intesa sarà corrisposto a chi ha garantito un numero minimo di giorni di presenza sul lavoro non è stato corrisposto alle lavoratrici in maternità (le quali ovviamente non hanno raggiunto le ore necessarie). Il ministro ha spiegato di aver «preso contatto» con il Lingotto per spiegare «il fermo convincimento che non si possa non considerare la maternità obbligatoria come diritto irrinunciabile, un principio di civiltà». L’azienda non ha commentato.
lastampa.it – 18 febbraio 2012