«I nostri studenti non conoscono le lingue, l’italiano compreso». Il ministro del Lavoro Elsa Fornero interviene a Torino a un convegno
Lancia il sasso: i giovani «non conoscono i rudimenti dell’aritmetica e della matematica». Insomma: non sanno fare di conto. Ma anche l’università, osserva Fornero, ha curato troppo poco il rapporto con imprese. «Senza cambiamenti di comportamenti e mentalità – spiega il ministro – anche questo disegno di legge che mi auguro il Parlamento approvi presto, rischia di restare sulla carta». Infine, una battuta sulle strategie di sostegno al reddito: «non ci possiamo più permettere mobilità lunghe». La vera scommessa, spiega Fornero, è mettere i lavoratori nelle condizioni di entrare nel mercato del lavoro: sia i giovani sia gli over 50.
L’iniziativa della Regione Piemonte: apprendistato a 15 anni
L’apprendistato è un canale di inserimento su cui si intende puntare: prima in Italia, la Regione Piemonte mette in campo un progetto sperimentale: interesserà mille giovani, a partire da 15 e fino i 25 anni. Sono previsti 100 corsi. Il modello è stato messo a punto con sindacati e imprenditori. «L’intesa – sottolinea l’assessore regionale al Lavoro Claudia Porchietto – è nata prima dell’approvazione del nuovo testo unico sull’apprendistato nazionale. Anzi le parti sociali ora lamentano che quel testo costituisce in alcuni casi un passo indietro rispetto al nostro». Tra le aziende hanno già aderito Iveco e Bosch, ma anche molte piccole e medie imprese. Sono anche previsti progetti per l’alta formazione che fino al 2014 riguarderà 700 giovani in 40 Master, 40 dottorati e 40 cori di laurea.
Il ministro: è finita l’epoca delle mobilità lunghe
«Dobbiamo smetterla con l’epoca delle grandi e lunghe mobilità a cui non viene associata nessuna richiesta di ricollocazione o riqualificazione dei lavoratori, né l’attivazione degli stessi per essere di nuovo spendibili sul mercato del lavoro anche a 50 anni. Dobbiamo guardare ai giovani ma anche alla dinamica del mercato del lavoro». Il ministro avverte: «Non possiamo più permetterci di avere lunghi anni di cassa integrazione, prima ordinaria poi straordinaria e infine la mobilità lunga, con persone che stanno fuori dal mercato del lavoro dai cinque ai sette anni, semplicemente abbandonate a se stesse con una forma di ammortizzatori sociali» prosegue Fornero, secondo cui «la vera scommessa» è quella di riqualificare «chi non è più giovanissimo» facendolo «tornare a essere appetibile per il mercato del lavoro».
ilsole24ore.com – 7 maggio 2012