Francesco Grignetti. Sala convegni affittata dalla Cgil. Si parla di riordino delle polizie. Alla fine del largo intervento dell’onorevole Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, arrivano le novità: «È sbagliato dire che noi, con la legge Madia, vogliamo cancellare le funzioni di polizia ambientale. Al contrario, vogliamo esaltarle».
Ma siccome è ormai scontato che il governo vuole passare da 5 a 4 polizie in una logica di risparmi e maggiore efficienza, ecco che Fiano fa il suo annuncio: «Quanto all’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato, non è stato deciso se fonderlo con la Polizia di Stato… o con i Carabinieri». Gran brusio in sala.
Controtendenza
La Forestale nei Carabinieri? Significherebbe militarizzare migliaia di agenti. Una scelta che andrebbe in controtendenza in tutt’Europa. Le indiscrezioni non per caso davano per certa l’incorporazione della Forestale con la polizia, trasformandola in una specialità come la Polstrada o la Polfer, che hanno la loro autonomia organizzativa e gerarchica, pur nell’ambito di un Corpo più vasto.
E invece, come annuncia Fiano, la partita è ancora aperta. Già, perché la Forestale, con i suoi ottomila uomini e circa 1000 stazioni disseminate nelle località minori del Paese, è sì la cenerentola delle polizie, ma una cenerentola contesa da ben due spasimanti. E il perché è presto detto: le competenze di polizia ambientale e agroalimentare interessano molto sia la Ps che i Carabinieri. La dote delle 1000 stazioni, poi, permetterebbe al Ps di affacciarsi in tante realtà dove finora ci sono esclusivamente i Carabinieri.
Dal punto di vista di questi ultimi, c’è un problema nel problema: visto che si parla di eliminare le sovrapposizioni, come conciliare un Comando per la Tutela dell’Ambiente (incardinato nel ministero dell’Ambiente), oppure un Comando per la Tutela della Salute (con dipendenza funzionale dal ministero della Sanità) o ancora il Comando Politiche Agricole e Alimentari (dipendente dal ministero dell’Agricoltura), in tutto almeno 2000 uomini specializzati, con analoghi reparti costituendi nell’ambito della Ps? La sovrapposizione di funzioni salterebbe agli occhi. Così come la sovrapposizione territoriale che finora era limitata alle città, ma con la fusione tra Forestale e Ps si registrerebbe in nuove 1000 realtà.
«A questo punto la decisione dovrà essere politica», spiegano al ministero dell’Interno, dove si lavora a una autoriforma delle polizie, la cui strada però appare in salita. Non si può più escludere neppure uno spacchettamento della Forestale in più tronconi, per far contenti tutti e evitare lotte fratricide: da una parte le funzioni di polizia ambientale sul territorio, dall’altra i reparti investigativi d’eccellenza, ad altri le competenze di spegnimento degli incendi dal cielo, ad altri ancora gli allevamenti e la guardiania dei parchi.
La perplessità
Daniele Tissone, segretario della Silp-Cgil, il padrone di casa, è perplesso. «Solo con un riassetto che tenga conto delle competenze e delle funzioni realmente esercitate da ciascun corpo – dice – si può pensare di costruire un assetto moderno». La Cgil avrebbe voluto la fusione tra carabinieri e polizia, ma non è questa l’opzione del governo. C’è piuttosto «un improbabile transito del Corpo forestale all’interno delle forze di polizia a competenza generale». Se è tutto qui, Tissone non ci sta.
La Stampa – 15 aprile 2015