Nei paesi dell’Europa del Sud «una persona su cinque e un giovane su due non trova lavoro. Questo è un potenziale disastro, in termini economici, sociali e umani».
Lo ha affermato il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, sottolineando che a livello mondiale ci sono 200 milioni di disoccupati, inclusi 75 milioni di giovani. Il problema dell’occupazione è particolarmente serio in Europa, ha sottolineato Lagarde. «Migliorare il mercato del lavoro spesso significa assumere decisioni difficili» e per questo «c’e bisogno di un dialogo costruttivo fra tutte le parti sociali, inclusi i lavoratori e le aziende» – ha ancora aggiunto.
«La riforma del mercato del lavoro e dei prodotti è molto pressante nei paesi che hanno perso competitività rispetto ai loro partner, come quelli dell’Europa del Sud – ha messo poi in evidenza Lagarde -. Le riforme, però impiegano del tempo a sbloccare la produttività, e il tempo è proprio quello che questi paesi non hanno. E così, in certe situazioni, i salari devono essere aggiustati, e questo in alcuni casi è solo buon senso. I salari minimi dei lavoratori servono obiettivi sociali validi ma qualche volta – ha concluso Lagarde – possono danneggiare categorie come i giovani e i lavoratori meno qualificati».
Messaggero – 8 maggio 2012