Sandra Riccio. Parte la dichiarazione dei redditi con il modello 730 precompilato. La novità riguarderà dipendenti, pensionati e assimilati che non riceveranno la dichiarazione dei redditi a casa in formato cartaceo. Si tratta di una platea di 20 milioni di contribuenti che, dal 15 aprile, potranno utilizzare il modello 730 precompilato (contiene già i loro redditi, alcune spese deducibili e detraibili, ritenute e versamenti) e che sarà disponibile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate (o su quello dell’Inps).
La dichiarazione 730 precompilata è comunque facoltativa. È sempre possibile, come negli anni passati, presentare la dichiarazione con il Caf o il commercialista (il termine ultimo è il 7 luglio per tutti).
Molti di quelli che hanno deciso di utilizzare la nuova modalità stanno già effettuando le operazioni necessarie per il modello precompilato tanto che sono già 7 milioni gli utenti che si sono abilitati a questo servizio.
Il Pin e la Password
Come si fa? Prima di tutto bisogna richiedere il codice personale Pin e la propria Password. Le strade per ottenere queste due “chiavi di accesso” al proprio 730 sono molte. Si può chiederli direttamente negli uffici dell’Agenzia delle Entrate o via telefono (al numero a tariffazione urbana 848.800.444). C’è poi la possibilità di fare tutto online, senza muoversi da casa, inserendo online i dati del proprio codice fiscale e l’ultimo reddito dichiarato. L’ultima via, più immediata, consiste nell’utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi (Cns) che dà subito Pin e Password. Per le altre modalità occorrerà invece aspettare una quindicina di giorni.
L’accesso
A questo punto, con in mano Pin e Password, sul sito www.agenziaentrate.it si potrà accedere al proprio 730. Questo però non include alcune voci che danno diritto a sconti sulle tasse come le spese sanitarie (saranno messe dall’anno prossimo), i costi per le ristrutturazioni (effettuate a partire dal 2014) o l’assegno a carico del coniuge, per fare alcuni degli esempi più frequenti. Se si decide di integrare la dichiarazione con questi dati occorre andare da un intermediario o si effettueranno autonomamente. Altrimenti, se non si vogliono fare modifiche, il modello sarà pronto per l’invio all’Agenzia.
È chiaro che questo nuovo modo di dichiarare va bene per chi ha poche voci in dichiarazione e che coincidono con quelle inserite dal Fisco. Per gli altri si apre un tortuoso percorso per l’aggiunta dei dati. La Cgia di Mestre calcolato che 10 milioni di contribuenti dovranno ricorrere a un professionista.
Gli sbagli più frequenti
In ogni caso va sempre verificata la correttezza di quanto inserito nel precompilato, per evitare errori. Quelli più frequenti? L’Agenzia delle Entrate potrebbe non aver indicato e raccolto tutti i redditi. Per esempio, potrebbero mancare gli affitti da immobili, magri perché il contratto di locazione è stato trasmesso tardi al Fisco. Un altro caso riguarda le prestazioni occasionali, quelle fatte nei confronti di privati non sono incluse. Il 730 precompilato, poi, dovrebbe acquisire i familiari dichiarati dal contribuente a inizio esercizio ma se nel corso dell’anno la moglie, o il figlio, conseguono redditi superiore alla soglia prevista per essere considerati a carico (2.840 euro) il contribuente non ha più diritto alle detrazioni.
In caso di errore, da quest’anno, a pagare è il Caf oppure il professionista abilitato (a meno che non ci sia dolo o colpa grave). «In questo modo, l’intento meritevole di voler agevolare fasce di contribuenti deboli sembra nascondere l’obiettivo di trasferire in capo agli intermediari tutta l’attività di controllo che dovrebbe fare l’Agenzia delle Entrate» dice Alessandro Martini, Partner dello Studio Boidi di Torino. Il risultato è facile da prevedere: Caf e commercialisti alzeranno le parcelle richieste così che alla fine il conto lo pagheranno comunque dipendenti e pensionati.
La Stampa – 13 aprile 2015