Come detto ci saranno più soldi per l’indennità di guardia notturna, 30 euro in più, che la farà così salire a 100 euro lorde per notte. Più soldi anche per i medici di Pronto soccorso, i più usurati, che vedranno un aumento di 50 euro a notte portando l’indennità fino a 120 euro. In più a tutela del benessere e dell’organizzazione dei reparti quanti avranno lavorato di notte potranno lavorare solo dal turno del pomeriggio successivo. Per i neo-assunti è prevista una quota iniziale di stipendio di posizione fissa di 1500 euro, inoltre, come tutti gli altri colleghi, godranno dell’incremento annuale del tabellare per 1950 euro.
Tra le novità più importanti che apre una opportunità per i medici più giovani bloccati da concorsi al lumicino c’è la possibilità di accedere a fianco alla più classica carriera gestionale – a cui si accede superando il concorso da primario – quella per incarichi di «alta professionalità» che riguarderà un totale di circa 9mila posizioni. A chi in base a curriculum, casistica dei casi trattati e abilità tecnologiche, indipendentemente dall’anzianità di servizio,conquisterà un incarico di «alta professionalità» saranno riconosciuti importanti aumenti retributivi per quattro step: da 5.500 euro l’anno lordi dopo 5 anni a 6.500, 11mila e infine al massimo di 12.500 euro l’anno. Infine miglioramenti normativi sono stati messi per le tante donne medico. Il nuovo contratto elimina, infatti, le penalizzazioni per le donne lavoratrici in gravidanza relativamente alla retribuzione di risultato e amplia la possibilità di accedere al lavoro a tempo parziale.
«I nostri medici sono una risorsa preziosa per il Paese. Oggi finalmente è stato firmato, dopo oltre un decennio, il rinnovo del contratto ed è una bella notizia», ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza che ha ricordato gli incentivi per il disagio lavorativo: «Si è andati a migliorare, in alcuni casi a raddoppiare, le indennità per i medici che fanno le guardie notturne e festive e che lavorano nei pronto soccorso».
«Questo contratto – afferma Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed – è una base di ripartenza per il prossimo 2019-2021, a cui cominceremo subito a lavorare. Intanto, compatibilmente con le risorse disponibili portiamo a casa aumenti, la valorizzazione dei colleghi giovani e la possibilità di nuovi ruoli e percorsi sulla base della professionalità e della competenza acquisita». Resta da sciogliere il nodo della Retribuzione individuale di anzianità (Ria), che i medici andando in pensione lasciano nelle casse delle aziende. «Avremmo voluto sfruttare queste risorse interne per remunerare maggiormente il lavoro disagiato: almeno 60-100 euro per turno». E proprio la Ria è tra le questioni che hanno portato i rappresentanti Cimo-Fesmed a firmare «solo perché costretti». «Abbiamo più volte denunciato – dice Guido Quici, presidente della Federazione – come questo testo proposto da Aran e Regioni non faccia che peggiorare la tutela legale, l’orario di lavoro, la progressione di carriera unica per tutta la dirigenza senza fondi e senza regole certe. Per Andrea Filippi (Fp Cgil medici), «ora sono fondamentali le risorse per il prossimo contratto, ma soprattutto è indispensabile quel piano assunzionale straordinario che la Cgil richiede da mesi, necessario per salvare i servizi sanitari. Le soluzioni trovate nel Patto della salute appena sottoscritto, non sono sufficienti a colmare la grave emorragia di personale che abbiamo subito in questi anni».