La Corte dei conti ha registrato il primo decreto interministeriale Lavoro/Economia a tutela di 65mila esodati. Lo ha comunicato con una nota il ministero dell’Economia dopo che da giorni i media si chiedevano che fine avese fatto il provvedimento del 1° giugno scorso.
Il provvedimento, composto da 8 articoli, si applica a 65mila lavoratori e disciplina le modalità di attuazione del decreto Salva Italia del 6 dicembre 2011 individuando la ripartizione dei soggetti interessati ai fini della concessione della salvaguardia. «Pertanto – spiega il ministreo del Welfare – in considerazione dell’imminente operatività del decreto, il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha ricevuto dall’Inps piena rassicurazione sulla sollecitudine con la quale l’Istituto provvederà ad attivare tutte le procedure del caso e in particolare la certificazione del diritto per dare definitiva certezza ai lavoratori interessati».
L’annuncio dal ministero
L’annuncio della registrazione del decreto è arrivato ieri dal ministero del Lavoro, ponendo così fine alle preoccupazioni che si erano diffuse nelle scorse settimane quale conseguenza del lungo esame del provvedimento da parte della Corte dei conti. Un passaggio obbligato prima della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e la sua piena operatività.
Il ministro Elsa Fornero ha affermato di aver ricevuto dall’Inps piena rassicurazione sulla sollecitudine con la quale l’istituto provvederà ad attivare tutte le procedure del caso e in particolare la certificazione del diritto per dare definitiva certezza ai lavoratori interessati. Inoltre, a margine di un convegno di Confcommercio ha aggiunto che «l’Inps ci ha assicurato che provvederà a individuare le persone con nomi e cognomi e invierà loro una lettera dove certificherà il fatto che potranno andare in pensione con le vecchie regole».
I contenuti del decreto
Il decreto interministeriale fa seguito ai decreti legge 201/2011 e 216/2011 (e relative conversioni in legge) che hanno disegnato la riforma previdenziale e al contempo previsto che alcune categorie di lavoratori possano accedere alla pensione in base alle vecchie regole. Un contingente di 65mila persone (a cui di recente se ne sono aggiunte 55mila con il Dl 95/2012) che è stato meglio individuato dal decreto interministeriale del 1° giugno 2012, contenente, tra l’altro, alcune restrizioni ai parametri di salvaguardia previsti in precedenza. Saranno indenni dagli effetti della riforma:
– 25.590 lavoratori in mobilità che hanno cessato l’attività lavorativa al 4 dicembre con perfezionamento dei requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità;
– 3.460 lavoratori in mobilità lunga con cessazione dell’attività lavorativa al 4 dicembre 2011;
– 17.710 titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 4 dicembre 2011, oppure il cui accesso al fondo sia autorizzato dall’Inps o previsto da accordi collettivi;
– 10.250 autorizzati al versamento volontario dei contributi con decorrenza della pensione entro il 2013 che non abbiano ripreso l’attività lavorativa e abbiano almeno un contributo accreditato o accreditabile;
– 950 lavoratori esonerati al 4 dicembre 2011;
– 150 lavoratori in congedo per assistere figli disabili;
– 6.890 “esodati” con rapporto risolto al 31 dicembre 2011 che non abbiano ripreso a lavorare e maturino la decorrenza entro il 2013.
Chi rientra in queste ultime tre categorie, secondo quanto previsto dal decreto interministeriale, dovrà anche presentare una richiesta di accesso alla salvaguardia presso le direzioni territoriali del lavoro competenti. Le domande saranno esaminate da apposite commissioni che poi comunicheranno l’esito della decisione all’Inps. Le richieste dovranno essere presentate entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.
ilsole24ore.com – 13 luglio 2012