L’accelerazione della crisi di Governo, con l’annuncio delle dimissioni del premier Mario Monti subito dopo l’approvazione della legge di bilancio, ha ridotto i tempi per la chiusura della legislatura e dunque anche per l’esame dei provvedimenti ancora all’esame delle due Camere.
E il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, per fare un punto sullo stato dei lavori parlamentari e per valutare la possibilità di uno scioglimento delle Camere prima di Natale.
In pole position quindi in questo scorcio di fine legislatura c’è la legge di stabilità, che verrà approvata prima di Natale per non rischiare l’esercizio provvisorio. E con lei arriveranno – a meno di sorprese – i 600 milioni di tagli per il 2013 contestatissimi dalle Regioni (ma non solo: i medici sono scesi in piazza dopo anni per difendere la sostenibilità del Ssn) che hanno chiesto almeno la loro eliminazione per poter parlare di un nuovo Patto per la Salute. Anche perché, sottolineano i governatori, con il taglio che si somma alle altre manovre degli ultimi anni, il 2013 sarà il primo anno di “recessione” del fondo sanitario, inferiore a quello 2012.
E da approvare prima della fine legislatura c’è anche il decreto salva-Ilva che contiene misure legate alla salute pubblica e il decreto sviluppo appena approvato al Senato che contiene oltre all’obbligo di prescrizione del principio attivo sulla ricetta dei medici del Ssn anche la digitalizzazione della sanità dal fascicolo sanitario elettronico alla ricetta digitale.
Altri provvedimenti saranno con tutta probabilità agganciati alla stabilità. Primo tra tutti il milleproroghe di fine anno, ma anche il salva-infrazioni che approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri nella versione “snellita” mantenendo solo l’adeguamento alle norme Ue per cui è già stata avviata la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, era già previsto potesse essere trasformato in un emendamento della legge di stabilità.
In sospeso invece sembrano destinati a restare il pareggio di bilancio e l’ulteriore riforma del titolo V della Costituzione, con una serie di altre norme non indifferenti, anche se non “sanitarie” come il semplificazioni-bis, il decreto sulla riduzione delle Province, la riforma elettorale, il Ddl diffamazione.
A giorni potrebbe invece arrivare dal Consiglio dei ministri l’approvazione d’ufficio dopo la mancata intesa con le Regioni del Dpcm per determinare le Regioni benchmark secondo le regole del federalismo fiscale e il conseguente avvio delle procedure per mettere in moto il meccanismo del nuovo riparto del fondo sanitario. Ma altri provvedimenti rischiano di restare in sospeso.
Primo tra tutti – a meno di blitz dell’ultim’ora – il Patto per la Salute 2013-2015 su cui (per ora) pesa il veto delle Regioni legato all’incertezza dei finanziamenti. E che con tutta probabilità si trasformerà in un’eredità annunciata per il prossimo Governo.
Resta in sospeso anche il “documento di indirizzo” promesso dal ministro della Salute Renato Balduzzi per tracciare la strada ai ticket da 2 miliardi che la manovra Tremonti ha previsto dal 2014 e che ha comunque bisogno di altri provvedimenti su cui rischia di calare il velo delle elezioni anticipate come ad esempio la riforma dell’Isee.
E il prossimo anno, con le elezioni anticipate, rischia seri ritardi l’applicazione del decretone Balduzzi con le norme sull’intramoenia, le assicurazioni, la riforma h24 della medicina territoriale, che richiedono passaggi governativi e di intese Stato-Regioni impossibili fino alla piena operatività di un nuovo Governo, ma le cui date sono già tutte previste a partire dai primissimi mesi del 2013. E con l’applicazione del decretone in sospeso richiano ritardi anche i nuovi livelli essenziali di assistenza sulle malattie croniche e le patologie rare e le prestazioni per la prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con ludopatia.
Stop invece a disegni di legge come quello sul fine vita o l’omnibus ex-Fazio che ha appena avviato il suo iter in commissione Igiene e Sanità al Senato con le norme sulla sperimentazione clinica, ma soprattutto sulla riforma degli ordini dei medici e la costituzione di quelli per le professioni sanitarie.
Il Sole 24 Ore sanità – 11 dicembre 2012