«C’è una grande confusione, il vuoto sulle priorità nella destinazione delle risorse pubbliche». Le regioni: «il maxiemendamento alla Legge di Stabilità è del tutto insoddisfacente»
Il capo dello Stato è critico verso le scelte effettuate da governo e Parlamento in materia di disegno di legge di stabilità (vale a dire la vecchia Finanziaria). «C’è una grande confusione, un grande buio, il vuoto sulle scelte e sulle priorità nella destinazione delle risorse pubbliche» ha detto Giorgio Napolitano, intervenendo all’assemblea del Cuamm, l’associazione dei medici per l’Africa. «Abbiamo un debito pesante sulle spalle – sottolinea Napolitano – e dobbiamo contenere la spesa pubblica. Ma non dobbiamo tagliare tutto. L’arte della politica consiste proprio nel fare delle scelte».
SOLIDARIETA’ – Napolitano ricorda che esiste «un’imperativo della solidarietà, che è uno dei fondamenti della nostra Costituzione, un patto che ci lega come italiani». Ma quando si parla di questo imperativo «dobbiamo dire – aggiunge Napolitano – che noi stiamo derogando a quei doveri di solidarietà».
LE REGIONI – Dopo le parole di Napolitano, arriva anche la bocciatura delle Regioni. «Il maxiemendamento alla Legge di Stabilità è del tutto insoddisfacente – dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede del Cinsedo. «Il maxiemendamento non risponde alle necessità di dare una serie di servizi fondamentali per le persone, le famiglie e le imprese». «Chiediamo un incontro al governo, ai presidenti di Camera e Senato e ai capigruppo di tutte le forze politiche – aggiunge Errani – per spiegare le nostre ragioni e chiedere uno sforzo al governo con cui vogliamo fare un accordo». «Sappiamo che il momento è complicato – spiega Errani – ma lavoriamo per la piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Con questa manovra si verifica una oggettiva insostenibilità dei bilanci regionali. I tempi dell’incontro col governo devono essere rapidissimi, auspichiamo si possa uscire da questa impasse»
corriere.it
11 novembre 2010