Il decreto legge ha ricevuto il via libera in commissione Affari costituzionali del Senato e approderà ora per la discussione in Aula. Cancellate anche le agevolazioni per le scuole dei movimenti politici
La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato a maggioranza il testo del decreto legge sul finanziamento dei partiti. Rispetto al testo licenziato dal Consiglio dei ministri la Commissione ha abbassato il tetto per le donazioni private da 300mila a 100mila euro. Tra le altre misure introdotte c’è l’obbligo per i partiti di pagare l’Imu sulle proprie sedi, mentre sono cancellate le agevolazioni per le loro scuole. Nessuna modifica invece sulle nuove modalità di finanziamento con il meccanismo del 2 per mille: resta la previsione del 2017 come previsto nel testo originario.
Resta il nodo sulla tempistica per l’abolizione del finanziamento pubblico. Il decreto scade il prossimo 26 febbraio, nel frattempo dovranno essere approvati il Destinazione Italia e il decreto Carceri, approvato oggi alla Camera ma che dovrà essere approvato in Senato prima del 21 febbraio.
Nella commissione, con un voto a maggioranza, è stato lasciato il testo del governo che stabilisce che il finanziamento sia ridotto in tre anni del 25 per cento, 50 per cento e 75 per cento dell’importo spettante che ora è fissato a 91 milioni di euro. Rimane quindi il taglio graduale al 2017 in modo da evitare che i partiti si trovino ad affrontare bilanci fallimentari. Non sono passati gli emendamenti di M5S e Sel, che fanno parte dell’opposizione, e di Nuovo Centrodestra. Questi tre gruppi hanno annunciato che ripresenteranno i loro emendamenti in aula per un’abolizione subito del finanziamento dei partiti, senza alcuna gradualità.
8 febbraio 2014