Il Sole 24 Ore. La campagna vaccinale entra nella fase decisiva. Deve correre ancora di più, vista la nuova emergenza: la temuta variante indiana. Ma il commissario straordinario all’emergenza Covi-19, generale Francesco Paolo Figliuolo, è ottimista. Ieri a Porta a Porta, sulla base dei primi dati giunti sulle vaccinazioni di giovedì ha stimato probabile aver raggiunto quota 500mila dosi giornaliere. Oggi in mattinata avremo i dati in totale con certezza. Con l’enorme afflusso di dosi da maggio in avanti la sfida è tutta nella capacità organizzativa delle Regioni. Ma sull’andamento della campagna non mancano obiezioni.
«Nel confronto con gli altri Paesi europei l’Italia sale in classifica per la copertura degli over 80 ma si colloca al quart’ultimo posto per le fasce 60-69 e 70-79» osserva l’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe sul monitoraggio epidemiologico nella settimana 21-27 aprile.
«Purtroppo il vero cambio di passo nella vaccinazione delle fasce fragili – osserva il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – è avvenuto solo a partire dalla seconda metà di marzo e l’utilizzo improprio dei vaccini durante il primo trimestre da un lato rende meno sicure le riaperture, dall’altro non ci fa ben figurare in Europa nel confronto con altri Paesi».
Ci sono tuttavia altre chiavi di lettura dell’andamento di una delle emergenze più gravi affrontate dall’Italia negli ultimi anni. Sulla base degli ultimi dati dell’Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – organo tecnico-scientifico di ricerca e supporto per il ministro della Salute, Roberto Speranza, le Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano – l’Italia è terza su base Ue per totale somministrazioni, dietro a Germania e Francia.
Osserva Figliuolo: «Per metà luglio saremo al 60% dell’immunità di gregge con prima e seconda dose. Una buona quantità anche se non arriveremo all’80% al quale puntiamo per fine settembre». E aggiunge: «Con quel 60% ritengo che si possa passare un’estate tranquilla. Sempre seguendo le regole».
La sfida cruciale, dunque, è ora rivolta alla qualità di gestione delle Regioni: con la distribuzione delle dosi sul territorio, l’efficienza del sistema delle prenotazioni, la capacità di individuare tutti i soggetti – ce ne sono ancora molti tra gli anziani – non coinvolti dai processi informatici. L’efficienza di quelle che in gergo si chiamano «anagrafiche» varia da regione a regione. Come si è visto per i cosiddetti fragili con stime ad altissima variabilità tra territorio e territorio. Numeri, dunque, spesso imprecisi.
La stessa Fondazione Gimbe lo rimarca: se gli obiettivi stimati non sono stati raggiunti, dice il report, così si «documentano difficoltà organizzative in alcune Regioni nella somministrazione tempestiva delle dosi disponibili. Si conferma inoltre una netta riduzione delle inoculazioni nei giorni festivi».
Vanno fatti comunque i conti con la minaccia della variante indiana: c’è allerta massima. Dopo aver vietato gli ingressi da India e Bangladesh, il ministro della Salute Roberto Speranza ha esteso la misura anche allo Sri Lanka. A Fiumicino i controlli proseguono serrati e nell’ultimo volo proveniente da New Delhi 23 persone sono risultate positive, tra cui due membri dell’equipaggio. I collegamenti tra Italia e India non sono stati sospesi, ma è stata rafforzata la vigilanza.
Così è stato vietato l’ingresso nel Paese a chi stato in India negli ultimi 14 giorni, mentre per le decine di residenti rientrati negli ultimi giorni a Fiumicino è scattata la quarantena preventiva nei Covid Hotel. L’ultimo volo arrivato dalla capitale indiana, però, ha fatto scattare l’allarme. Dopo l’atterraggio mercoledì sera alle 21.15 sono state attivate le operazioni di screening sulle 213 persone a bordo, andate avanti fino a tarda notte. Tra l’altro, non sono stati ancora rintracciati gli indiani arrivati in Italia a centinaia prima dell’ordinanza restrittiva di Speranza.
L’Oms (organizzazione mondiale della sanità) ha invitato tutta l’Europa alla massima cautela. L’indulgenza con un numero dei vaccinati ancora basso può portare a «una tempesta perfetta in qualsiasi Paese. Come sta accadendo in India» ha rilevato il responsabile regionale dell’organismo Onu Hans Kluge.