Hanno preso d’assalto i luoghi di preghiera fin dalle prime ore di ieri mattina: all’Arcella come in tutti i paesi della provincia. Per i musulmani ieri era la festa del sacrificio, o anche «festa grande», che ricorda il sacrificio di Abramo, ovvero il dono a dio del figlio Ismaele. La cerimonia prevede l’uccisione di un agnello o un capretto attraverso lo sgozzamento.
E per onorare la ricorrenza molti islamici hanno affollato, prima di andare alle rispettive moschee, anche gli allevamenti di ovini a caprini. Nella bassa padovana è stata registrata tensione anche dai carabinieri della stazione di Bagnoli di Sopra, che sono intervenuti nell’azienda agricola «Morandi Orazio, Otello e Orietta» di Anguillara, che solitamente accoglie in giornate come questa centinaia di islamici provenienti da tutto il Veneto. I militari sono stati chiamati, oltre che per gestire la gran ressa di gente, anche per sequestrare una carcassa di animale trovato nel piazzale dell’azienda. La pratica dello sgozzamento dell’ovino è infatti di norma vietata dalla legge italiana, e chi viene sorpreso ad effettuarla viene denunciato: questo perché l’animale viene fatto morire dopo atroci sofferenze, spesso per dissanguamento (la tecnica kosher infatti prevede l’eliminazione del sangue, considerato «impuro»). I carabinieri, trovato l’animale morto, hanno chiamato immediatamente i veterinari della locale unità sanitaria per esaminare la carcassa. L’ovino è stato posto sotto sequestro e si trova ora a disposizione dell’autorità giudiziaria, e si indagherà per capire chi lo abbia abbandonato in quel luogo. Non sono stati registrati altri casi di tensione in tutto il resto della la provincia.
Il Corriere Veneto – 16 ottobre 2013