di Filippo Tosatto. Ai gruppi del Consiglio del Veneto, la Corte dei Conti contesta spese irregolari per 740 mila euro e ordina la restituzione della somma alla Regione. Ma nel caso ciò avvenisse (contro il provvedimento si profila una pioggia di ricorsi) non sarebbero le forze politiche a rimborsare il denaro bensì l’Aig, il colosso assicurativo statunitense con il quale nel 2013 i capigruppo e i consiglieri hanno contratto una polizza che li tutela dagli «incidenti di percorso» nell’attività amministrativa, inclusi quelli determinati da colpa grave, con l’unica eccezione del dolo.
La conferma è giunta in mattinata, nel corso di una riunione riservata tra gli “speaker” dei gruppi, il segretario generale di Palazzo Ferro-Fini Roberto Zanon e un broker dell’assicurazione. Quest’ultimo ha spiegato che la cifra contestata dalla magistratura contabile – che non ipotizza malversazioni ma difetti di documentazione – rientra nella casistica dei «sinistri» risarcibili, invitando i presenti a presentare in via cautelativa una «denuncia del danno». Il sospiro di sollievo, peraltro, non attenua l’irritazione dei politici, convinti che la severità della Sezione di controllo della Corte sia esagerata al punto da risultare persecutoria.
«Abbiamo la coscienza a posto, non un euro è stato speso per fini personali, qui non sono state commesse pocherie», commenta Diego Bottacin (Scelta Civica); «Ci hanno contestato l’acquisto di due toner della fotocopiatrice, non ho parole», lamenta Gennaro Marotta dell’Idv; e Federico Caner rincara: «Abbiamo commissionato uno striscione con la scritta “Lega per l’indipendenza” e i marchi del Carroccio e della Regione, ci hanno bocciato la spesa sostenendo che non era chiara la matrice dell’iniziativa. Che altro dire? Non abbiamo nulla da nascondere, tanto vale che aboliscano il fondo dei gruppi e anche le Regioni, così a Roma una bella cerchia di nominati avrà finalmente il potere assoluto».
I 740 mila euro riguardano il 2013 ma anche l’anno precedente è nel mirino: la Procura della Corte (competente a perseguire peculato e danno erariale) ha già sollecitato un supplemento di documentazione in materia di convegni, leggi curriculum dei relatori e natura degli argomenti trattati. «Forniremo tutte la carte in nostro possesso», fa sapere Caner «ma ci stiamo attivando anche sul piano giudiziario per fare valere le nostre ragioni». In effetti, tutti i capigruppo dell’assemblea e lo stesso presidente Clodovaldo Ruffaldo hanno deciso di ricorrere contro la delibera della Sezione di Controllo. I loro avvocati, recependo una sentenza della Corte Costituzionale, hanno individuato nel Tar la sede competente per l’impugnazione.
Il Mattino di Padova – 16 aprile 2014