Servono “scelte forti, anche prospettiche, non soltanto per uscire dalle emergenze di oggi” ha detto il presidente, annunciando riflessioni “anche sulle competenze delle professioni sanitarie così da permettere un ampliamento di utilizzo dei professionisti e magari alleggerire la parte medica di alcune incombenze che li distolgono dall’attività prettamente professionale per la quale si sono formati”
“Formuleremo delle proposte al Governo, e per le singole regioni, per affrontare a tutto campo le criticità che esistono nel sistema sanitario quali la carenza di personale sanitario. E lo faremo anche prospettive diverse rispetto alla componente medica: secondo le previsioni dal 2028 ci sarà un numero di medici formati superiori ai professionisti che vanno in pensione. Quindi rispetto all’emergenza che conosciamo, la disponibilità di medici dal 2028 verrà superata. Dobbiamo invece intervenire sulla carenza di infermieri che sarà sempre più consistente”.
È quanto ha dichiarato Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e delle province autonome a margine della seduta di oggi al Cinsedo.
“Faremo una riflessione anche sulle competenze delle professioni sanitarie – ha spiegato – così da permettere un ampliamento di utilizzo dei professionisti per dare maggiori risposte e magari alleggerire la parte medica di alcune incombenze che li distolgono dall’attività prettamente professionale per la quale si sono formati”.
Ma, ha aggiunto il presidente Fedriga “molti altri temi verranno elaborati dalla Commissione sanità delle Regioni in accordo con esperti e in modo propositivo. Vogliamo formulare al Governo, che serve – e le regioni si prendono questa responsabilità – la determinazione di fare scelte forti anche prospettiche non soltanto quindi per uscire dalle emergenze di oggi”.
08 febbraio 2024
Quotidiano sanita