“Auspichiamo una minore imposizione fiscale sulle persone e le imprese per farla incidere di piu’ sui beni e i servizi”. Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, a margine del convegno dedicato a “Le condizioni per una spesa pubblica efficiente nella prospettiva del federalismo fiscale”, organizzato a Venezia dalla sezione giurisdizionale del Veneto.
“Non si tratta necessariamente di introdurre una patrimoniale, – ma di prestare piu attenzione alla ricchezza in se’ piu’ che alla dichiarazione dei redditi”, ha spiegato il presidente della Corte dei Conti, citando ad esempio il recente aumento deil’Iva dal 20 al 21%. Secondo Giampaolino, infatti, la diminuzione delle risorse provocate dalla crisi economica e finanziaria impone “la necessita’ di ricorrere a un ulteriore prelievo fiscale in una situazione di pressione tributaria gia’ molto alta” nel nostro Paese. Se, nella prospettiva del federalismo fiscale, la crisi economica potra’ quindi incidere anche sulle tasse locali, in questa situazione e’ dunque ancora piu’ importante per il presidente Giampaolino procedere con l’attuazione degli aspetti ordinamentali della riforma, fra cui quello “fondamentale” di una corretta gestione delle risorse, “tanto piu’ necessaria quando le risorse sono poche”.
A questo proposito Giampaolino ha ricordato il decreto che nell’ambito della riforma sul federalismo fiscale prevede sanzioni a carico di chi ha amministrato male e premi per coloro che invece lo hanno fatto bene, sanzioni che, arrivano fino all’ineleggibilita’ nel caso in cui la Corte dei Conti certifichi il dissesto finanziario del Comune o della Regione. Del federalismo fiscale come passaggio “dalla democrazia della spesa alla democrazia” della virtu”, ha parlato il costituzionalista Luca Antonini, anche se la crisi macroeconomica rischia di pesare come un macigno sulla riforma, come ha sottolineato tra gli altri la funzionaria della Banca d’Italia Alessandra Staderini dati e tabelle alla mano: “Dall’approvazione della legge delega ad oggi le difficolta’ per portare a termine il federalismo fiscale sono aumentate”. Preoccupazione condivisa anche dal presidente di Confindustria Venezia Luigi Brugnaro: “La crisi prevale su tutto e il federalismo sembra finito in secondo piano. Siamo a meta’ del guado e bisogna portarlo a termine per non rischiare di annegare”, ha avvertito Brugnaro, secondo il quale per le imprese il federalismo e’ “indispensabile e urgentissimo”. (ANSA 21 ottobre 2011).