L’Italia ha risalito la china e raggiunto i vertici in Europa per livello di informatizzazione sanitaria: lo ha detto il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, nel corso del convegno «Federalismo e costi standard: il caso della sanita», in occasione del Forum Pa, in scena a Roma.
Colmato gap con l’Europa
Fazio ha ricordato che «ci sono una serie di norme che cambiano la faccia della sanità italiana», come quelle che introducono il fascicolo elettronico, i certificati e le ricette online, l’informatizzazione delle Asl, i pagamenti on line, la telemedicina. A proposito dell’arretratezza di qualche anno fa, il ministro ha tenuto a sottolineare che questa era dovuta anche al fatto che «ai primi posti c’erano Paesi magari molto piccoli, come la Danimarca, in cui è facile arrivare a una informatizzazione completa». Un risultato già raggiunto in Lombardia, ha aggiunto, «una regione più grande di molti di questi Paesi anche messi insieme. Quindi – ha rilanciato Fazio – in tre anni abbiamo fatto un passo avanti enorme».
Ok ai piani di rientro di Lazio, Sicilia e Abruzzo
Fazio ha parlato anche di piani di rientro dei debiti sanitari, evidenziando come Lazio, Sicilia e Abruzzo stiano «dimostrando di procedere secondo i piani». Secondo il ministro «il problema non è di andare a vedere due o tre regioni, bisogna prendere i piani di rientro perchè l’idea è quella di portare le regioni che hanno dei problemi al livello di quelle che hanno buone pratiche». Mentre, ha aggiunto, «come questo avviene è abbastanza irrilevante».
Per Fazio, quindi, «il problema non è il costo secco, ma quello di vedere chi ha le buone pratiche, che non significano solo indici di appropriatezza in ordine, ma anche conti in ordine, la filosofia non parte dal costo ma dalla qualità e quindi dalla riduzione degli sprechi e dal governo dell’appropriatezza. Il termine costi standard porta a pensare che si parte dal costo ma in realtà non è così», ha concluso il ministro.
Ilsole24ore.com – 10 maggio 2011