Razionalizzazione della rete ospedaliera, potenziamento dell’offerta territoriale e dei comitati etici, valorizzazione della dimensione del governo clinico e dei principi della evidence based medicine.
Questi in sintesi i punti del Psn 2011-2013 che ieri il ministro Fazio, nel corso di un’audizione al Senato, ha illustrato ai membri della Commissione Igiene e sanità.
“Adeguare le esigenze con le aspettative e i bisogni di una società in continuo mutamento anche con riferimento al progressivo invecchiamento della popolazione e alla connessa non autosufficienza”. È questa la premessa da cui è partito ieri il ministro Fazio per illustrare il suo Piano sanitario regionale ai senatori riuniti in Commissione Igiene e sanità. Questo Psn, ha assicurato Fazio, ha una visione d’insieme della “domanda di salute quale bene dell’intera comunità attraverso il rilancio della prevenzione e della valutazione del relativo impatto”.
Le finalità a cui mira il Psn sono la razionalizzazione della rete ospedaliera dedicando l’ospedale al trattamento dell’emergenza-urgenza e delle acuzie, e il potenziamento dell’offerta territoriale per la continuità delle cure valorizzando in questo modo l’atto medico. Inoltre il Piano prevede il potenziamento dei comitati etici, la valorizzazione della dimensione del governo clinico e dei principi della medicina basata sulle evidenze.
Nel Psn, secondo quanto riferito dal Ministro, c’è attenzione per lo sviluppo della qualità delle cure attraverso indicatori di processo e di esiti ma anche mediante la verifica del grado di soddisfazione da parte dell’utenza con particolare riferimento al miglioramento della qualità percepita e della presa in carico. Quindi l’appropriatezza come strumento di governo della domanda sanitaria attraverso indicatori di processo sull’efficacia e l’efficienza.
Infine le azioni prioritarie che il Governo intende portare avanti per rendere il Psn rispondente ai cambiamenti in atto: rilancio della prevenzione e controllo delle determinanti ambientali, con particolare riguardo alla sicurezza degli alimenti e alla valutazione di impatto ambientale.
Fazio ha poi sottolineato l’esigenza di trasformare le reti dei trapianti in reti per le gravi insufficienze d’organo, al fine di includere il ricorso agli organi artificiali e alle cellule staminali.
Dopo aver ascoltato l’audizione del Ministro i senatori hanno preso la parola per delle osservazioni che hanno riguardato principalmente l’ambito dell’integrazione ospedale-territorio vero fulcro del Psn. Daniele Bosone (Pd) ha chiesto un approfondimento sul tema della riduzione della rete ospedaliera rispetto a quella territoriale, il senatore Fosson (Udc) ha chiesto come un ospedale concentrato sulle acuzie gestirà in futuro le emergenze territoriali. Il senatore Calabrò (Pdl) è intervenuto sul blocco del turn over,applicato alle Regioni sottoposte ai piani di rientro dai deficit sanitari, ritenendo che sarebbe auspicabile superarlo.
A margine dell’audizione, come riportato dalle agenzie di stampa, il ministro ha poi affermato come in Italia non ci sia un problema legato alla carenza dei medici. “Adesso in Italia – ha riferito il ministro – siamo in sovrannumero come medici, siamo in pletora, perchè abbiamo 4,1 medici per mille abitanti, contro una media Ocse di 3,3.?Con un fabbisogno stimato di 10mila medici laureati l’anno, abbiamo calcolato che questo ci basta a mantenere il turn over giusto per il futuro”.??Attualmente, ha detto ancora Fazio, “abbiamo 9.500 laureati in medicina ogni anno. Ci sarà una flessione, ma essendo l’Italia sopra la media Ocse, non avremo problemi”. In ogni caso, secondo Fazio sarà necessaria ”una riforma delle scuole di specializzazione che sono insufficienti e disomogenee nella loro distribuzione sul territorio”.
Quotidianosanita.it – 22 giugno 2011