La Fasciolosi causata da Fasciola hepatica è una malattia grave e molto diffusa nel settore ovino, la cui diffusione potrebbe aumentare a causa delle temperature più miti e precipitazioni più intense indotte dai cambiamenti climatici. La gestione del pascolo e il trattamento con antiparassitari sono attualmente le uniche opzioni per contenere l’infestazione. Si spera che miglioramenti in campo diagnostico, trattamenti mirati e vaccini aumenteranno in futuro la salute e il benessere degli animali allevati nei pascoli infestati dal parassita.
La Fasciolosi è una malattia parassitaria diffusa in tutto il mondo nei climi temperati in diverse specie di mammiferi. E’ causata da trematodi epatici del genere Fasciola, in particolare F. hepatica e F. gigantica. Le due specie differiscono per dimensioni, ma possono verificarsi ibridi che portano alla formazione di forme intermedie nelle aree in cui le due specie si sovrappongono.
Ha come vettori intermedi le lumache della famiglia Lymnaeidae, in Europa in particolare la lumaca di stagno Galba truncatula.
Secondo precedenti ricerche è stato stimato che circa 550 milioni di bovini e ovini sono infestati da F. hepatica in tutto il mondo.
La Fasciolosi causa enormi perdite economiche soprattutto agli allevatori, ma anche ai macellai e ai consumatori. L’infestazione è considerata un grave problema di salute pubblica; si stima infatti che tra 50 e 100 milioni di esseri umani possano essersi infestati attraverso acqua e verdure contaminate, principalmente in seguito all’ingestione di crescione d’acqua (Nasturtium officinale).
Questo studio condotto dalla Norwegian University of Life Sciences, e pubblicato su Animals, si è concentrato in particolare sull’infestione da F. hepatica negli ovini.
L’infestione da parte di questo trematode epatico influisce sia sulla produttività che sul benessere degli animali e rappresenta un onere economico considerevole per l’allevamento del bestiame. Le perdite sono causate da forme subcliniche che contribuiscono in larga parte al costo, e dalla riduzione della produzione di latte, e la diminuzione della fertilità e dei tassi di crescita. Nelle pecore la Fasciolosi è stata associata anche ad altre patologie, tra cui la black disease (infestione da Clostridium novyi), la gastroenterite parassitaria e alcune malattie metaboliche, specialmente durante il periodo del parto, come l’ipocalcemia e la tossiemia gravidica. È anche un fattore di rischio predisponente per la mastite e i mediatori dell’infiammazione in corso di danno epatico possono influenzare la fase iniziale della gravidanza.
La Fasciolosi viene solitamente classificata in acuta, subacuta o cronica a seconda del numero e dello stadio dei trematodi presenti nel fegato, ma con una notevole sovrapposizione. La malattia acuta, associata a un gran numero di larve migratorie, provoca spesso morte improvvisa dovuta a emorragia acuta e massiccia, mentre la Fasciolosi cronica è caratterizzata da anemia, ipoalbuminemia e perdita di peso.
La gestione della Fasciolosi è una sfida crescente nel settore ovino. I test diagnostici precoci sono però limitati. L’immunità protettiva contro i trematodi epatici negli ovini è bassa o assente e non ci sono ancora vaccini disponibili. Le possibilità di trattamento e controllo sono impegnative, e la resistenza ai farmaci è in aumento. Inoltre, il cambiamento climatico che porta ad avere clima più caldo e più umido avrà un effetto sostanziale sia sull’insediamento dei trematodi che sul numero delle lumache che molto probabilmente porterà ad un aumento della distribuzione futura di F. hepatica.
La gestione del pascolo e il trattamento con flukicida sono, al momento, le uniche opzioni per controllare l’infezione da F. hepatica. Un piano di gestione e controllo dovrebbe essere implementato nelle aree interessate, ed è necessario condurre indagini su tutti i casi di morte, malattia e condizioni di deperimento cronico. I pascoli a rischio dovrebbero essere identificati, ridotti ed evitati sulla base di previsioni meteorologiche o dati storici. Dovrebbe essere attuato un trattamento strategico con flukicida per rimuovere sia i trematodi immaturi che quelli adulti.
Si spera che lo sviluppo di un test diagnostico accurato, rapido ed economico consentirà agli allevatori di trattare gli animali prima e in modo più efficiente e mirato in futuro e di ritardare la diffusione della resistenza al flukicida. Si spera che sarà disponibile anche un vaccino commerciale per aumentare la salute e il benessere delle pecore nei pascoli infestati dal parassita.
Tratto da: “Fasciolosis—An Increasing Challenge in the Sheep Industry“, di Snorre Stuen e Cecilia Ersdal. Animali 2022 , 12 (12), 1491; https://doi.org/10.3390/ani12121491.