Il diffondersi dell’emergenza legata al Covid-19 e le misure di contenimento messe in campo per prevenire il contagio hanno infatti avuto un forte impatto sugli acquisti di prodotti da farmacia su Internet. È vero che le farmacie sono state uno degli avamposti durante l’emergenza sanitaria perché sempre aperte anche durante il lockdown più duro, ma molti consumatori hanno preferito lo stesso fare gli acquisti sul web. Questo ha comportato un vero e proprio boom nei primi mesi del 2020 per le farmacie online anche se in Italia, a differenza di altri Paesi europei come la Germania, non è permesso vendere farmaci da prescrizione su Internet.
Secondo Iqvia – il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito farmaceutico – il mercato a volumi dei prodotti da farmacia venduti online nei primi nove mesi dell’anno ha raggiunto 25,3 milioni di unità, rispetto ai 14,3 milioni di unità dello stesso periodo del 2019 (+76%). A valori il mercato nei primi nove mesi del 2019 valeva 172 milioni di euro, contro i 274 milioni di euro raggiunti sempre nei primi nove mesi del 2020 (+59%). In questa analisi, Iqvia misura le vendite delle farmacie e parafarmacie online e non quelle dei portali verticali e generalisti.
Se si prende in esame il primo trimestre dell’anno, le vendite passano dai 4,3 milioni di pezzi del 2019 ai 7,1 milioni del 2020 (+65%), infatti il primo trimestre 2020 ha coinciso con un periodo di forte accaparramento. Tuttavia, lo sviluppo dell’online è ancora più evidente nel secondo trimestre quando le unità vendute passano da 5,1 milioni (nel 2019) a 9,7 (nel 2020), con un aumento pari al 90%.
La classe di prodotti che ha più beneficiato è stata quella della cura personale (in cui rientrano gli igienizzanti per le mani) che, nei primi nove mesi del 2019, registrava 4,2 milioni di unità vendute online e con 8,3 milioni di pezzi venduti nel 2020 ha quasi raddoppiato (+95%). Anche i dispositivi medici (classe in cui rientrano le mascherine) hanno quasi raddoppiato le vendite nella farmacia online nei primi nove mesi dell’anno, passando da 993 mila pezzi nel 2019 a 1,9 milioni nel 2020 (+94%).
Per quanto attiene ai farmaci da banco e senza prescrizione, nel carrello virtuale della spesa degli italiani sono entrate 13,5 milioni di unità di prodotti OTC (i farmaci da banco) nei primi nove mesi del 2020, contro gli 8,1 milioni di unità nello stesso periodo dell’anno scorso (+67%).
Le vendite dei prodotti nutrizionali online sono aumentate a volumi del 56% nei primi nove mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
«Ormai l’e-commerce è entrato nella vita di tutti i giorni e la pandemia ha accentuato questa tendenza pure nel campo della farmacia. Anche i dati del mese di ottobre sono fortemente in crescita», avverte l’amministratore delegato di Iqvia, Sergio Liberatore. Che sottolinea come crescano del 7% «rispetto al mese di settembre, quando ancora non si era manifestata la seconda ondata della pandemia».
Per Sergio Liberatore «in realtà, i numeri delle vendite online dei prodotti da farmacia in Italia, anche se crescono a doppia cifra, sono ancora piccoli rispetto alla farmacia fisica. Infatti nei primi nove mesi dell’anno rappresentano il 3,3% del totale fatturato delle farmacie italiane. Pertanto, per il farmacista, il commercio online rappresenta un’opportunità e non una minaccia». Attualmente in Italia sono circa 1100 le farmacie e parafarmacie autorizzate dal ministero della Salute a vendere i prodotti su internet, tuttavia sono solo una quarantina le farmacie online veramente protagoniste del web.
Come detto – sempre secondo un’analisi di Iqvia -, uno dei principali fattori che spinge il consumatore all’e-commerce è il prezzo. Su internet il cliente ha la possibilità di confrontare i prodotti, le offerte e gli sconti e di acquistare il bene al prezzo più competitivo che in media è del 23% inferiore rispetto al canale fisico. Ma ci sono anche altri parametri che influenzano la decisione, per esempio per alcuni è importante la riservatezza, l’acquisto on-line permette infatti al consumatore di mantenere l’anonimato. Inoltre, gioca un ruolo importante la comodità di fare shopping 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana senza dover uscire di casa. Elemento non trascurabile durante un’epidemia, specialmente se si è ammalati o in quarantena.