Tra le modifiche, lo slittamento al 2015 della norma che obbliga i farmacisti a lasciare la direzione allo scattare dell’età pensionabile, nessun limite dei 40 anni per partecipare al concorso in forma associata.
Il Governo sta esaminando un Disegno di legge correttivo dell’articolo 11 del decreto liberalizzazioni riguardante le farmacie. Dovrebbe approdare, per l’approvazione, già sul tavolo del Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo.
Ufficialmente si chiama “Disposizioni integrative”, ma di fatto corregge e chiarisce cinque punti del decreto che avevano sollevato forti polemiche ma anche dubbi interpretativi.
Nel dettaglio il disegno di legge prevede:
– lo slittamento al 1° gennaio 2015 dell’entrata in vigore della norma che obbliga i farmacisti a lasciare la direzione della farmacia privata al compimento dell’età pensionabile (oggi 65 anni) ad eccezione, però, delle farmacie rurali sussidiate;
– la soppressione del limite massimo di 40 anni di età per i farmacisti che vogliono concorrere in forma associata per il conferimento di sedi farmaceutiche, sommando i titoli posseduti;
– la precisazione sulla definizione di farmacia “soprannummeraria” ai fini della pertecipazione dei cui titolari di farmacia al concorso straordinario per l’apertura di nuove sedi;
– l’abolizione la norma con cui si stabiliva che le Regioni potessero decentrare le sedi farmaceutiche in caso di cambiamenti nella distribuzione della popolazione, provvedendo alla nuova determinazione della circoscrizione delle stessi sedi.
– si liberalizza il trasferimento delle farmacie sul territorio modificato l’art. 1 della legge 475/1968 in materia di autorizzazione e requisiti per il trasferimento dei locali della farmacia. Le domande dovranno ora essere presentate al Comune (nella grande maggioranza dei casi era prima la Regione a rilasciare l’autorizzazione). Sulla richiesta di autorizzazione dovrà essere sentita non solo la Asl di competenza, ma anche l’Ordine provinciale dei farmacisti. Il Comune quindi deciderà se rilasciare l’autorizzazione, respingendo però le domande nel caso il cui il nuovo locale sia distante meno di 200 metri da altre farmacie o non soddisfi i requesiti di migliore accessibilità della popolazione al servizio, di equa distribuzione delle farmacie sul territorio e di garanzia di accesso al servizio farmaceutico anche nelle aree scarsamente popolate.
Risulta evidente che, con queste modifiche, il Governo intende ribadire e confermare quanto contenuto nel parere del mnitero della Salute che sosteneva sostanzialmente l’abolizione della pianta organica delle farmacie.
Quotidianosanita.it – 10 maggio 2012