Dopo Federfarma e Aisa, anche la Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani (Fnovi) è intervenuta dinanzi alla 10a Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica, per l’esame del Nuovo codice del farmaco veterinario.
Rivedere le incongruenze in materia di sanzioni, scorte, sperimentazioni e cessione sono state le principali richieste della Dr.ssa Gaetana Ferri, Consigliere Fnovi, che ha preso la parola.
“Portiamo in buona sostanza le stesse richieste effettuate in previsione della Conferenza Stato-Regioni” esordisce la dr.ssa Ferri “riferendosi al testo non ancora esaminato ed eventualmente emendato dalla Conferenza Stato-Regioni e PPAA, il cui parere è pervenuto lo scorso 6 settembre”.
In merito alle scorte di medicinali veterinari, viene posta l’attenzione sui medicinali ad uso umano ospedalieri, vietati se trattasi di antimicrobici e qualora esistano anche confezioni vendibili al pubblico, chiedendo che le limitazioni riguardano solo i principi attivi contenuti nel Reg. (UE) 2022/1255, e sulle tempistiche delle registrazioni delle cessioni, comparate a quelle per gli animali d’allevamento, ma dei quali non seguono la stessa ratio di sicurezza alimentare, che richiedono di portare a 7 giorni.
Perplessità vengono sollevate anche nell’ambito degli usi sperimentali, e in particolare alla possibilità di intestare le scorte di farmaci anche a professionisti diversi dal medico veterinario.
Infine, ma non meno importante, invoca una profonda riflessione in merito alle sanzioni, che secondo la Fnovi, non hanno perseguito lo spirito della delega comunitaria (L. n.127/22), né sono proporzionate alla gravità dell’illecito, e divergenti a seconda non tanto del tipo di illecito quanto del soggetto che lo attua.
A cura di Francesca Innocenzi
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