La procura contesta a Isella il possesso di materiali tossici destinati agli animali. Due cavalli da trotto risultati positivi al test antidoping
PADOVA – Inizierà il 7 febbraio prossimo il processo a carico di Carlo Isella, «preparatore atletico» di cavalli da trotto cui la procura contesta il possesso a scopo illecito di materiale tossico destinato agli animali. La scoperta venne fatta dai carabinieri del Nucleo Anti sofisticazioni tre anni fa, quando nella scuderia privata intestata alla moglie presso il maneggio delle Frassanelle a Rovolon, trovarono in uno dei lavandini alcuni flaconcini di Dimetilsolfossido, sostanza analgesica, antinfiammatoria e antiossidante utilizzata in medicina come componente farmaceutico, ma utilizzabile dall’uomo solo attraverso un’attenta supervisione medica.
La segnalazione al Nas di Padova era arrivata dall’Unire, ente che vigila sulle corse dei cavalli in tutta Italia. L’ente di controllo aveva segnalato due cavalli positivi al test antidoping, uno di Treviso e l’altro di Trieste. Entrambi gli animali erano allevati nella scuderia di Isella, che risiede ad Abano Terme e che ha fatto delle corse la sua professione. Da quell’illecito contestato si passò ad una prima perquisizione della scuderia alle Frassanelle, che venne ripetuta anche qualche mese dopo. E in questa seconda occasione, sempre a carico di Isella, cui si contesta il reato di maltrattamento di animali, vennero trovate decine di fiale di Nandrolone, (testosterone), fiale di Eutirox, (farmaco usato per l’ipotiroidismo) e bentelan (cortisone).
Corriere del Veneto – 13 gennaio 2013