Altro elemento caratterizzante i decreti è il divieto di utilizzare questi prodotti come ingredienti di due totem dell’agroalimentare italiano: la pasta e la pizza. «Anche in questo caso c’è una ragione informativa – ha aggiunto Lollobrigida – non vogliamo che i consumatori percepiscano come tradizionali prodotti che sono da sempre nella nostra dieta ma che in futuro potrebbero essere realizzati con materie prime diverse dal passato». «L’agroalimentare è il settore che ha fatto da apripista nel far conoscere la qualità italiana all’estero – ha aggiunto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso – e vogliamo che continui a essere così anche di fronte alle nuove sfide del mercato. Siamo stati coinvolti nella messa a punto questi decreti anche per la nostra competenza in materia di consumatori nei confronti dei quali siamo garanti in termini di trasparenza».
«L’imperativo è quello della trasparenza e dell’informazione – ha aggiunto il ministro della Salute, Orazio Schillaci – perché vogliamo evitare che tali prodotti vengano acquistati in maniera inconsapevole dai cittadini. In questa ottica vigileremo anche con il supporto dei Nas sulla corretta applicazione delle norme dettate con i decreti di oggi». I provvedimenti sono stati definiti con l’importante contributo della Conferenza delle Regioni rappresentata dall’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner. «Due sono state le nostre proposte – ha spiegato Caner -: da un lato abbiamo chiesto il coinvolgimento del ministero della Salute perché ci risulta siano stati segnalati in altri paesi episodi di allergie a questi prodotti e quindi riteniamo necessario un approfondimento sul tema. E in secondo luogo abbiamo chiesto che per queste farine siano predisposte delle scaffalature dedicate all’interno dei supermercati. Entrambe le proposte sono state recepite». I decreti che saranno notificati oggi a Bruxelles saranno poi direttamente applicabili dopo il parere Ue. «I novel food come le farine di insetto – ha aggiunto il ministro Lollobrigida – sono prodotti che non appartengono alla nostra cultura ma esistono in natura. Altra questione è invece il cibo sintetico superprocessato che in altri paesi propongono e sul quale sono sconosciuti gli effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Prodotti che a differenza delle farine di insetto non sono stati neanche autorizzati da Bruxelles. Per questo è allo studio del Governo un disegno di legge in materia». Provvedimento che dovrebbe essere all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri della prossima settimana.