Nel corso del 2012 più di un nucleo su due ha visto incrinarsi la propria stabilità economica. Dall’inizio della crisi il numero di famiglie che hanno percepito un peggioramento è cresciuto di quasi 15 punti. Quasi la metà degli intervistati – secondo i dati Istat – ritiene “scarse” le proprie risorse finanziarie
MILANO – Famiglie al tappeto, scaraventate ko dalla crisi che, anno dopo anno, sferra colpi micidiali ai redditi. Nel 2012 il 55,8% dei nuclei è finito per trovarsi in una situazione più critica rispetto al 2011, con un incremento di 12,1 punti in un solo anno. I dati dell’Istat, elaborati dall’Adnkronos, dimostrano inoltre che il numero di famiglie secondo cui la propria situazione è peggiorata, rispetto all’inizio della crisi, è cresciuto di 14,8 punti. In particolare, la situazione lo scorso anno era “un poco peggiorata” per il 40,8% degli intervistati, mentre per un altro 15% c’è stato un netto peggioramento.
L’Istituto di statistica fornisce informazioni poco incoraggianti anche in merito al giudizio dato dalle famiglie sulle risorse economiche negli ultimi 12 mesi: nel 2012 erano giudicate “scarse” o “insufficienti” dal 47,1% degli intervistati (+4,4 punti rispetto al 2011). L’analisi sul territorio dimostra che le sofferenze maggiori sono avvertite nel mezzogiorno, dove la situazione è giudicata insoddisfacente dal 56,2% degli abitanti, mentre al centro la percentuale scende al 47% e al nord al 41,1%.
Rispetto alle valutazioni del 2011 l’incremento maggiore si registra al centro (+5,5 punti), seguito dal sud (+4,6 punti) e dal nord (+3,9 punti). Prendendo come anno di riferimento il 2007, quando le risorse economiche venivano ritenute inadeguate dal 41,9%, si registra invece un aumento nazionale di 5,2 punti, con un deterioramento percepito soprattutto al nord, dove l’incremento è stato di 7,3 punti, seguito dal centro (+6,6 punti) e dal sud (+5,7 punti).
Durante la scorsa settimana l’allarme era già stato lanciato dalla Banca d’Italia: per Palazzo Koch, infatti, il disagio economico è percepito da due nuclei familiari su tre. Nel 2010, il 65% dichiarava di ritenere il proprio reddito inferiore a quanto ritenuto necessario. E i più colpiti sono i giovani e quelli che vivono in affitto. Da Bankitalia è arrivato anche l’allarme sul credito alle famiglie, che continua a ridursi: i prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,6 per cento sui dodici mesi (-0,5 per cento a dicembre); quelli alle società non finanziarie del 2,8 per cento (-2,2 per cento a dicembre).
Repubblica – 11 marzo 2013