GIUSTIZIA E SANITÀ. I legali del medico, ex senatore della Lega, non hanno voluto avvalersi di alcun rito alternativo. L’accusa: curriculum fasullo per concorrere a direttorei sanitario. La difesa: la Regione diede l’ok
Per oltre un’ora i suoi legali hanno discusso nel corso dell’udienza preliminare per smantellare l’impianto accusatorio che vede il dottor Massimo Brugnettini accusato di falso ideologico perchè, per l’accusa, nella domanda presentata in regione per l’inserimento nell’elenco degli idonei alla nomina di direttore sanitario avrebbe dichiarato il falso riguardo ai requisiti prescritti.
Gli avvocati Francesco Palumbo e Maurizio Sartori hanno discusso davanti al giudice dell’udienza preliminare Isabella Cesari ma non hanno voluto avvalersi di alcun rito alternativo: il dottor Brugnettini affronterà il processo davanti al giudice Giorgio Piziali in novembre.
Ieri l’Ulss 20 si è costituita parte civile con l’avvocato Berardi del foro di Padova.
Una vicenda che ruota intorno a quel che, sulla base delle indicazioni della Regione, avrebbe dovuto essere contenuto nel «curricula» del medico che alla professione (chirurgo e responsabile del pronto soccorso di Isola della Scala) aveva affiancato un ruolo politico di livello (era stato sindaco e senatore per la Lega Nord). In un esposto presentato dal segretario generale della Confedir-Mir (la confederazione dei dirigenti pubblici) si denunciava l’assenza dei requisiti e in particolare il fatto che Brugnettini avesse svolto «per almeno 5 anni attività di direzione tecnico-sanitaria in enti o strutture sanitarie, pubbliche o private». Per le difese la richiesta di inserimento nell’elenco fu valutata dalla Regione che nulla obiettò. Solo che sulla base di quell’elenco venne nominato direttore sanitario. Venne indagata anche la dg dell’Ulss 20 ma per lei la vicenda è stata archiviata (poichè sostenne di essere stata ingannata). Si va a processo.
L’Arena – 6 ottobre 2011