Polemiche per la nomina ieri dell’Ufficio di presidenza della V commissione consiliare sanità che ha riconfermato il presidente uscente Fabruzio Boron ed eletto vicepresidente (ruolo riservato alle minoranze) Fabiano Barbisan. Eletto con la Lista Zaia il nuovo vicepresidente era poi transitato, sembra su richiesta dello stesso governatore Zaia, nel nuovo gruppo Nuovo centrodestra veneto (che si dichiara di opposizione) insieme a due consiglieri ex tosiani. Da qui le polemiche di Pd e 5s.
La Quinta Commissione consiliare permanente si è riunita oggi per rinnovare l’Ufficio di Presidenza, ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale che prescrive questo adempimento a metà legislatura. E’ stato riconfermato presidente Fabrizio Boron, con 32 voti e 14 schede bianche. Vicepresidente è stato eletto Fabiano Barbisan (CDV), proposto dal Gruppo di minoranza del Centro Destra Veneto, che ha ottenuto 23 voti rispetto ai 17 raccolti dall’uscente Jacopo Berti (M5S), indicato invece dalle altre forze di minoranza. Sei sono state le schede bianche. Segretario della Commissione, con 29 voti, è stata eletta Sonia Brescacin (ZP). A margine dei lavori, questo il commento del confermato presidente Fabrizio Boron (ZP): “Oggi è stato rinnovato l’Ufficio di Presidenza della Quinta Commissione. Sono molto soddisfatto per essere stato rieletto presidente per i prossimi due anni e mezzo e ringrazio quanti mi hanno espresso fiducia. In particolare, mi fa piacere aver ottenuto voti anche da una parte della minoranza, cosa che attesta la bontà del lavoro svolto dal sottoscritto a guida della Commissione Sanità. Sottolineo gli ottimi risultati raggiunti sul territorio nella prima metà della legislatura, in particolare con la riforma della sanità e fisso, quali obiettivi prioritari per i prossimi due anni e mezzo, il nuovo Piano Socio Sanitario e le nuove Schede Ospedaliere, con un’attenzione ancora maggiore verso i territori, per rendere la sanità veneta ancora più competitiva ed efficiente”. Queste le dichiarazioni di Fabiano Barbisan (CDV): “Siamo giunti al giro di boa della legislatura e oggi è stata rinnovata la Quinta Commissione, che ha eletto il sottoscritto Vicepresidente, su proposta del Gruppo di minoranza del Centro Destra Veneto. Esprimo soddisfazione per essere stato nominato componente dell’Ufficio di Presidenza della Commissione Sanità e ringrazio quanti mi hanno votato. Ho ascoltato con attenzione tutte le disquisizioni intervenute intorno al mio nome, che trovo pienamente legittime all’interno di un dialogo istituzionale. Tengo, tuttavia, a sottolineare che mi è stato proposto, e ho accettato, un ruolo politico, soprattutto quando è stato costituito il gruppo ‘Centro Destra Veneto’”.
“Quanto successo oggi in Quinta commissione è inaudito: non solo la maggioranza si è votata il Presidente e il Segretario, ma ha anche deciso chi dovrà ricoprire il ruolo di Vice ovvero il rappresentante delle opposizioni”. Così il Partito Democratico commenta in una nota la nomina di Fabiano Barbisan di Centro Destra Veneto come numero due della commissione Sanità. “Definirlo esponente della minoranza è una colossale presa in giro. Il Vicepresidente Barbisan è stato eletto nella Lista Zaia, ha votato tutti i provvedimenti legislativi e i bilanci presentati dalla Lega, era presente insieme al governatore sul palco della Festa di Pontida ed ha ammesso di essere passato all’opposizione su richiesta dello stesso Zaia. In che modo potrà rappresentare la minoranza? Il 2018 sarà un anno cruciale per la sanità, con la stesura del nuovo piano sociosanitario e la formulazione delle nuove schede ospedaliere. Tutto ciò avverrà senza che venga garantito un adeguato confronto dialettico maggioranza-opposizione. Con questo episodio si crea un precedente storico: adesso nell’Ufficio di presidenza della Quinta commissione ci sono tre tesserati della Lega Nord, in barba al rispetto delle più elementari regole democratiche, peraltro previste in maniera esplicita da Statuto e Regolamento, ma furbescamente aggirate e maldestramente giustificate dalla maggioranza. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio Ciambetti di annullare la votazione”. “Prima del voto come Partito Democratico avevamo invitato la maggioranza ad astenersi e votare scheda bianca – concludono – in modo che fossero le opposizioni a scegliere il proprio rappresentante, ma Lega e Fratelli d’Italia hanno tirato dritto con arroganza. Solo il Consigliere Giorgetti ha aderito al nostro invito, dichiarandolo a nome del suo gruppo e così il risultato finale è stato 23 voti per Barbisan, 17 a Berti e sei schede bianche. Spiace constatare che parte della minoranza, in particolare i consiglieri Bassi e Casali, abbia preferito al confronto l’esplicito appoggio della maggioranza per avere la certezza di una poltrona”.
Anche il M5s si fa sentire. “Inciuci, ‘careghe’ e aumenti di stipendio: sono queste le cose che interessano a questa maggioranza”. È il commento del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle affidato ad una nota che fa riferimento alla nomina del Consigliere regionale Fabiano Barbisan (CDV) alla Vicepresidenza della Quinta commissione. “Evidentemente – prosegue la nota – dava fastidio che alla Vicepresidenza della Quinta commissione ci fosse un esponente del Movimento 5 Stelle e per questo hanno organizzato l’ennesimo giochino ributtante ai danni dei veneti. La Vicepresidenza se l’è presa a tutti gli effetti la Lega con un misero trucchetto, piazzando un uomo di Zaia che è in opposizione sotto mentite spoglie. La Vicepresidenza della commissione, infatti, è destinata a un Consigliere espressione delle minoranze, ma definire Barbisan un esponente della minoranza fa davvero ridere; peccato che funzioni così, e Barbisan è solo l’ennesimo esempio di come la Lega governi questa regione. L’importante è passare all’incasso di poltrone e stipendi. A livello nazionale e locale questa Lega si comporta nello stesso, identico modo: a parole sparano sugli sprechi, sulle poltrone e sulla politica. Poi con i fatti dimostrano di avere in mente solo le ‘careghe’, inciuci e aumenti di stipendio”.
“Abbiamo dato battaglia in Commissione, avevamo capito cosa volevano fare e con tutte le nostre forze ci siamo opposti a questa manovra – concludono i 5 Stelle – ma alla fine, con la forza, hanno portato a casa quel che volevano. Ne prendiamo atto, ne prendano atto anche i veneti”.
La replica di Casali e Bassi. “Spiace constatare l’attacco del capogruppo M5S, Jacopo Berti, probabilmente arrabbiato per aver perso una delle due importanti poltrone che occupava, ovvero quella di Vicepresidente della Commissione Sanità”. È ironico il commento del Capogruppo e del Vicecapogruppo di Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà, Stefano Casali ed Andrea Bassi, che hanno proposto e fatto eleggere il terzo esponente del loro gruppo, Fabiano Barbisan, come nuovo Vice-Presidente della Quinta commissione consiliare permanente. “Ribadiamo per l’ennesima volta – chiariscono i Consiglieri – che il nostro gruppo, come appare dal verbale di costituzione dello stesso, sia di opposizione. Quindi ogni membro del nostro gruppo fa parte dell’opposizione. Naturalmente non siamo un’opposizione pretestuosa e guerrafondaia, contraria a prescindere, ma attenta e costruttiva che si pone positivamente quando riteniamo che i provvedimenti che arrivano dalla maggioranza siano positivi ed altrettanto fermi ed intransigenti quando invece li riteniamo negativi per i Veneti. I cittadini non si aspettano che l’opposizione sia solo litigiosa ed inconcludente, ma che sappia trovare le giuste sintesi quando è possibile”. “Fa sorridere poi il fatto – concludono Casali e Bassi – che oggi Berti si stracci le vesti perché la maggioranza, con il suo atteggiamento e con il suo voto, ha contribuito a far eleggere un Vicepresidente diverso da quello proposto dal resto dell’opposizione, quando proprio lui, ad inizio della presente legislatura, è stato eletto con lo stesso identico metodo. Allora l’intera opposizione, tranne appunto il M5S che aveva proposto Jacopo Berti, aveva avanzato la candidatura di Orietta Salemi. In quel caso la maggioranza fu determinante perché, con i propri voti, lo fece eleggere in luogo della collega veronese. Quindi se la cosa è da lui giudicata scandalosa oggi, non si vede perché non lo fosse due anni e mezzo fa”.
Fonte Consiglio Veneto – 10 gennaio 2018