Eventi sentinella, quelli cioè che Sono definiti Eventi Sentinella quegli eventi avversi di particolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano una perdita di fiducia da parte dei pazianti: il ministero della Salute ha appena pubblicato il suo ultimo rapporto che considera tutti gli eventi segnalati dalle strutture sanitarie fino al 31 dicembre 2011 e validati dai 3 livelli (azienda, Regioni e P.A. e Ministero della Salute).
Nel periodo considerato – 2005-2011 – sono pervenute 1723 segnalazioni, di cui 1442 valide ai fini della produzione della reportistica. La morte o grave danno per caduta di paziente rappresenta l’evento più frequentemente segnalato, con una percentuale di casi pari al 22,3% rispetto al totale degli eventi sentinella segnalati. Il tasso di mortalità tra tutti gli eventi segnalati, è del 36,8%.
Riguardo al numero di segnalazioni il ministero evidenzia un sostanziale equilibrio per gli anni 2010 e 2011 (407 segnalazioni nel 2010 e 370 nel 2011) mentre, si osserva un aumento rispetto al 2009 (280 segnalazioni); ciò potrebbe essere in relazione alla emanazione del Decreto dell’11 dicembre 2009, che istituisce il sistema informativo per il monitoraggio degli Eventi sentinella – SIMES.
Nonostante i buoni risultati raggiunti, tuttavia, la sottosegnalazione rimane un problema rilevante, evidenziando che le motivazioni culturali e organizzative alla base del fenomeno sono ancora forti e diffuse.
Il rapporto sottolinea anche l’estrema variabilità del numero e tipologia delle segnalazioni tra le diverse Regioni/PA così come tra le diverse strutture sanitarie; in molti casi si registra la totale assenza di segnalazione, mentre alcune realtà sanitarie, si caratterizzano per una attenzione mirata solo a specifici eventi sentinella (es. suicidio, cadute, atti di violenza a danno di operatore).
Gli eventi non ascrivibili alle categorie predefinite risultano pari al 14,36%, con il miglioramento di un punto percentuale rispetto al precedente rapporto in cui “Altro” rappresentava il 15,4%, ma tuttavia rimane ancora un dato significativamente elevato.
Il 68,93% (994/1442) degli eventi sono stati analizzati attraverso le metodologie indicate nel protocollo, con un miglioramento del 9,73% rispetto al precedente rapporto.
Nel 62,76% dei casi è stato individuato un piano di azione per prevenire il ripetersi dell’evento, mentre nel precedente rapporto di monitoraggio la percentuale era del 55,1%.
Rispetto agli eventi sentinella censiti (1723), quelli validati sono stati 1442, indicando la necessità di interventi mirati su singole realtà aziendali e regionali per migliorare l’accuratezza e la qualità delle informazioni.
In continuità con il precedente rapporto, c’è una elevata frequenza, tra i fattori contribuenti, della “mancanza, inadeguatezza ed inosservanza di Linee-guida, raccomandazioni, protocolli assistenziali, procedure”, da cui deriva l’esigenza di rendere disponibile sul proprio sito web una sezione dedicata dove possono essere reperite le raccomandazioni già elaborate sulla base delle criticità emerse e delle esperienze internazionali.
L’evento con il maggior numero di segnalazioni è l’evento n. 9 “Morte o grave danno per caduta di paziente” con 321 segnalazioni pari al 22.26%. La seconda categoria per numerosità di segnalazioni (226 eventi, corrispondenti al 15,67% del totale) è rappresentata dall’evento “Suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale”. L’evento “ogni altro evento avverso che causa morte o grave danno al paziente” rappresenta la terza categoria segnalata con 207 segnalazioni pari al 14,36%.
Negli eventi sentinella nel 36,8% dei casi si è verificata la morte, nel 14,4% è stato riscontrato un trauma maggiore conseguente alla caduta di paziente e nel 10,3% è stato necessario un reintervento chirurgico.
Il 38,4% degli eventi sono accaduti nel reparto di degenza, mentre il 19,6% si è verificato in sala operatoria e le discipline maggiormente interessate sono Medicina Generale, Ostetricia e ginecologia, Chirurgia generale, Psichiatria e Ortopedia e traumatologia.
Sole sanita – 29 marzo 2013