SPINEA – L’accertamento è solo all’inizio ma ha già comportato il sequestro di 380 chili di polpo e una multa di 1.500 euro, perché le etichette sulle confezioni non riportavano l’esatta zona di provenienza del mollusco.
È stata la Guardia Costiera di Venezia a eseguire il blitz nell’azienda di Spinea che commercializza in particolare pesce surgelato. Un’operazione che i militari stanno svolgendo nell’ambito degli interventi tesi a garantire la sicurezza alimentare per verificare la qualità e il pregio dei prodotti ittici che finiscono sulle nostre tavole. Di qui il controllo certosino dei documenti che permettono di ricostruire l’intera filiera della distribuzione, ovvero la rintracciabilità, e anche quelli che attestano il rispetto delle normativa in materia di conservazione del pescato sia esso venduto fresco al dettaglio oppure congelato.
Come detto l’esito dell’ispezione nel magazzino non è ancora definitivo in quanto gli uomini del Nucleo operativo difesa del mare stanno verificando l’etichettatura non autorizzata su 550 vasetti di tonno e sgombro già posti sotto sequestro. Infine, altro fronte ancora rimasto aperto è quello scaturito dal rilevamento di una non corretta procedura di congelamento del pesce. Al riguardo le indagini sono ancora in corso ed è stato chiesto anche l’ausilio del personale dell’Ulss competente per attestare il rispetto delle condizioni igienico-sanitario. © riproduzione riservata
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fonte: Il Gazzettino – 26/02/2011