I prezzi dei trasporti in rialzo del 5,2% su base annua, con i biglietti aerei che volano del 14% rispetto a giugno, e quelli di navi e traghetti che balzano al 16,8% sul mese precedente e del 22,5% sul luglio dell’anno scorso. E poi i servizi legati al tempo libero, la ristorazione: le associazioni dei consumatori già parlano di «stangata sulle vacanze» per i dati sull’inflazione di luglio diffusi dall’Istat, anzi di “maxi-stangata”, per quanto riguarda il Codacons. E in effetti il rialzo è generalizzato, visto che l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento dello 0,5% su giugno e dell’1,9% su base annua, superiore alla stima preliminare di un decimo di punto, e decisamente più alto dell’1,3% registrato a giugno.
Ma non c’è ancora da preoccuparsi, assicurano gli analisti: a incidere sul dato generale è soprattutto la componente volatile, quella dei beni energetici, aumentati del 4,1%, osserva il capo economista di Nomisma Lucio Poma, mentre la componente di fondo cresce solo dello 0,6%. I beni energetici regolamentati registrano in effetti la crescita più alta da sempre, cioè dal 1996, da quando è disponibile la serie storica, sottolinea l’Istat. E quindi questo forte aumento si riflette sui prezzi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili, che su base annua crescono del 9,1%, oltre 3 punti in più di giugno. Ne risentono anche i trasporti, anche se su treni, navi e aerei probabilmente incide anche il cambio di stagione e la sofferta partenza delle vacanze estive.
Anche l’inflazione di fondo in realtà accelera, ma «rimane comunque meno di un terzo di quella generale », ribadisce l’Istat. Fermissimi i prezzi degli alimentari, che però al loro interno cambiano composizione: i vegetali freschi o refrigerati aumentano di prezzo, la frutta ha un andamento opposto. Tra le possibili spiegazioni le alterazioni del clima, che hanno danneggiato la raccolta estiva, riducendola di volume e forse agli occhi dei consumatori anche di qualità: Coldiretti suggerisce di acquistare prodotti locali e «di non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali». Ferme anche le altre due componenti del “carrello della spesa”, i beni per la cura della casa e della persona.
A parte l’effetto beni energetici, sono le vacanze il catalizzatore dei prezzi. Aumentano in generale i prezzi dei servizi, in particolare quelli ricreativi e culturali, soprattutto nel confronto mensile. Strano andamento per i pacchetti vacanze, non troppo gettonati evidentemente: accentuano il calo tendenziale ma crescono dell’1% su giugno. Accelerano decisamente su base annua i servizi ricettivi e di ristorazione, che dal più 1,6% di giugno passano a un aumento del 2,1%, mentre la voce ricreazione, spettacoli e cultura cresce solo nel confronto mensile, ma non annuale.
L’inflazione mensile italiana è identica a quella statunitense, allo 0,5%. Mentre c’è una bella differenza con il dato annuale, più 5,4%, che però è fermo rispetto a giugno. Il presidente Joe Biden definisce dunque il dato «una buona notizia», e si dichiara fiducioso sull’intervento della Fed, se e quando sarà necessario.
Per la Ue non serve invece che la Bce rallenti l’attuale politica monetaria espansiva, assicura Nomisma, che però prospetta una possibile pressione della Germania, che a luglio è già risalita a un più 0,9% mensile e più 3,8% annuo, ma lo definisce «un grave errore», augurandosi che non avvenga.
Repubblica