Invecchia sempre di più la popolazione della Marca e di pari passo aumentano gli accessi ai pronto soccorso dei codici più gravi: il giallo e il rosso. Ictus, fratture di femore, crisi respiratorie, scompensi cardiaci e altre “malattie dell’età” sono tra i casi più diffusi. A descrivere il fenomeno è il dottor Enrico Bernardi, primario del pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello, che traccia un bilancio di quest’anno: «Nel corso del 2023 abbiamo avuto 110 mila accessi al pronto soccorso, il 70% sono codici bianchi ed è un dato stazionario, quello che notiamo invece è che sono raddoppiati i codici rossi: passati da 2 mila a 4 mila l’anno, lievitati da 7 a 12 casi in media ogni giorno. Mentre i codici gialli sono aumentati dal 22% al 26%, con una crescita di 4 punti percentuali, il che significa una trentina di codici gialli ogni giorno».
Numeri che generano un impegno assistenziale notevole all’interno del reparto che fa da prima linea al nostro sistema sanitario.
«Maggiore è la gravità dei pazienti maggiore sarà l’impatto in termini di tempo per visite, accertamenti ed esami, cure e ricoveri» aggiunge il primario Bernardi. Al contempo, si allunga l’attesa per i codici bianchi.
Le ragioni che portano all’incremento della casistica più grave sono quindi strettamente collegate all’andamento demografico della Marca dove 1 cittadino su 4 ha più di 65 anni. «Siamo di fronte a un mutamento sociale importante, con la percezione dell’urgenza che resta tale da 0 a 100 anni, mentre dai 50 anni in su l’indice di sospetto di fronte al sintomo di dolore, porta la persona a rivolgersi immediatamente al pronto soccorso» rileva il medico.
Tra le patologie che impattano maggiormente sui pronto soccorso trevigiani ci sono: distress respiratorio, alterazioni delle funzioni vitali, shock che provoca pallore, sudore e brividi di freddo, trattati come codici rossi.
Si attribuisce invece il codice giallo nei casi di fatica a respirare e mancanza di fiato, scompenso cardiaco, sincopi, traumi da caduta in casa come la frattura di femore, disturbi neurologici acuti quali il principio di ictus.
Per tutta la traumatologia più seria, oltre a rispondere alla provincia di Treviso, si accolgono anche pazienti da Belluno e Venezia. Ad oggi il pronto soccorso del Ca’ Foncello è tarato per 80 mila accessi all’anno, a fronte dei 110 mila effettivi.
«Abbiamo lavorato sull’organizzazione per migliorare e ottimizzare, anche se è difficile trovare personale» aggiunge il responsabile
«attualmente contiamo 4 medici dedicati ai codici bianchi e verdi e 2 per i gialli e rossi. Di notte, invece, l’attività viene garantita da 3
medici dalle 20 fino al mattino».
Il team lavora all’interno di un openspace collegato a 20 posti letto di medicina d’urgenza per i pazienti troppo gravi per il
ricovero in medicina ma non così gravi da terapia intensiva.
Altri 20 posti (estendibili a 25 in caso di necessità) sono di osservazione breve intensiva (obi) dove si effettuano i monitoraggi.
Valentina Calzavara – La Tribuna di Treviso