Chi sono, e a che punto si trovano nel loro cammino verso la salvezza, gli esodati presi in carico dal governo Monti? Con l’emendamento in legge di stabilità, la platea dei salvaguardati dell’esecutivo è arrivata globalmente a 130.130 unità.
La cifra è il risultato della semplice somma dei beneficiari del tris di provvedimenti sin qui destinati agli ex lavoratori che avrebbero dovuto andare in pensione con le vecchie regole, ma che con l’avvento della riforma Fornero si sono trovati senza impiego e senza previdenza.
Il primo decreto, presentato all’interno del pacchetto rinominato “Salva Italia”, puntava al recupero di 65mila esodati pensionabili entro fine 2013. Questi, si distinguevano in oltre 25mila in mobilità ordinaria, 17mila sotto la copertura dei fondi di solidarietà, 10mila rispondenti alla categoria dei prosecutori volontari, 3500 in mobiilità lunga e un migliaio tra esonerati e lavoratori in congedo.
Come si vede, la popolazione interessata dal più grande corto circuito nel welfare in epoca recente è assai composita, di modo che, a distanza di ormai un anno, è ancora impossibile dire quanti siano veramente gli interessati.
Lo ha ribadito, a questo proposito, anche lo stesso ministro Fornero. Più che evidente, quindi, che le coperture assicurate dal governo non saranno sufficienti a garantire tutta la folla di non salvaguardati scaturita dalle ultime riforme previdenziali.
Ma torniamo ai primi esodati tratti in salvo: per loro, le porte della tutela si sono aperte lo scorso giugno, ma le procedure di emersione sono scattate solo in settembre, quando sono partite le lettere che riconoscevano ai lavoratori in esodo lo status di non tutelati.
Ora, per i primi 65mila siamo verso la conclusione della traversata: è l’Inps in prima persona che sta esaminando le singole istanze, per verificare le condizioni contrattuali e il percorso lavorativo di ciascun candidato alla salvaguardia.
Un po’ più indietro, nel percorso, sono invece i secondi 55mila che sono rientrati nell’alveo del welfare italiano lo scorso luglio, quando è stata varata la serie di misure passata agli annali come spending review.
Con la legge della revisione di spesa, la salvaguardia è stata estesa, innanzitutto, a chi maturerà i requisiti per la pensione nel 2014, allargando l’area di intervento statale a tutti quegli ex lavoratori che abbiano usufruito di sistemi aziendali di ricorso agli ammortizzatori in situazione di surplus di dipendenti.
Così, con il decreto inserito in spending review, si apprestano a essere salvati 55mila esodati, di cui ben 40mila appartenenti ala categoria che si è giovata delle misure di welfare, più altri 7400 prosecutori volontari e 1600 presi in consegna dai fondi solidali.
Un altro esercito di ex lavoratori abbandonati, dunque, che, a tutt’oggi, non ha ancora una faccia. Alla sequela di provvedimenti necessari per mettere in pratica le disposizioni normative,infatti, manca ancora il decreto attuativo di provenienza ministeriale che chiarirà le modalità di reinserimento degli esodati nel recinto del welfare nazionale.
Infine, arriviamo alla legge di stabilità: dopo un lungo batti e ribatti, è arrivato un emendamento che amplia di altre diecimila unità la platea dei dipendenti senza protezione.
Di questi, 800 appartengono alla mobilità ordinaria, circa 5mila sono invece coloro che abbiano abbandonato l’impiego in seguito alla sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2011, di accordi collettivi o individuali, cui vanno aggiunti altri 2440 che abbiano optato per la prosecuzione dei versamenti in forma volontaria. Requisito indispensabile, quello di andare in pensione entro 36 mesi.
L’unico limite, per accedere a queste ultime due categorie, è poi quello di non aver incassato un reddito superiore ai 7500 euro e non aver stipulato rapporti a tempo indeterminato successivi all’esodo.
Per questi, l’attesa sarà ancora lunga: prima servirà l’ok definitivo alla legge di stabilità – cioè entro fine anno – e solo successivamenteci si potrà concentrare sulla prassi che andrà seguita in fase di recupero degli interessati.
Leggi il testo del decreto esodati nel Salva Italia
Vai al decreto spending review
Leggi l’emendamento esodati nella legge di stabilità
LeggiOggi – 16 novembre 2012