Tavolo tra ministeri del Lavoro e dell’Economia, Inps e commissioni Lavoro di Camera e Senato per una soluzione definitiva. Operazione di salvaguardia a metà percorso, almeno per quanto riguarda i regolamenti attuativi. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto interministeriale 14 febbraio 2014, avvenuta il 16 aprile, è diventato operativo anche il quinto provvedimento di tutela dagli effetti della riforma previdenziale di fine 2011.
I 17mila interessati dovranno presentare le domande all’Inps o alle direzioni territoriali del Lavoro entro il 16 giugno. Entro i successivi 30 giorni le commissioni attivate presso le Dtl dovranno comunicare l’ammissione o il respingimento delle richieste, decisioni contro cui si potrà fare ricorso entro altri 30 giorni. Tenuto conto dei tempi di attuazione delle salvaguardie precedenti, le prime certificazioni probabilmente arriveranno verso la fine dell’anno.
Con il quinto provvedimento, quello contenuto nella legge di stabilità del 2014 (la 147/2013), i posti disponibili sono complessivamente 162.130, su una platea ipotetica ampia circa il doppio. Oltre 90 mila posizioni sono state certificate, mentre i lavoratori che si sono già visti liquidare la pensione probabilmente non arrivano a 50mila. In base all’ultimo aggiornamento comunicato dall’Inps, al 7 marzo scorso erano state liquidate 33.227 pensioni relative alla prima salvaguardia (divenuta operativa nel giugno 2012 e con poco più di 34mila persone che avrebbero maturato la decorrenza entro il 2013), 2.400 pensioni liquidate per la seconda, 2.601 per la terza. Tenuto conto delle informazioni contenute in alcune relazioni tecniche ai provvedimenti normativi, i lavoratori che grazie alla salvaguardia avrebbero maturato la pensione nel 2013 dovrebbero essere circa 41mila. Quindi non tutti gli aventi diritto starebbero già incassando l’assegno.
Per quanto riguarda l’attuazione della terza salvaguardia, si deve tener presente, però, che la legge 147/2013 dello scorso dicembre ha ampliato retroattivamente di ben il 60% il plafond dei posti disponibili. Infatti gli originari 1.590 posti destinati ai contributori volontari dalla legge 228/2012 un anno prima, sono diventati 7.590, e quindi il totale è cresciuto da 10.130 a 16.130.
Per la seconda salvaguardia, invece, la situazione più complicata riguarda i 40mila posti riservati a dipendenti oggetto di accordi per la gestione di eccedenze occupazionali tramite l’utilizzo di ammortizzatori sociali. Di questi, allo scorso marzo erano state certificate solo 6mila posizioni, ma si deve tener conto che i nominativi dei licenziati devono essere comunicati di anno in anno dalle imprese al ministero del Lavoro.
Infine, l’attuazione della quarta salvaguardia è ancora nella fase iniziale, dato che gli interessati hanno potuto presentare le domande fino al 27 febbraio scorso. Peraltro il numero di richieste arrivate alle Dtl si discosta in modo sensibile dalle previsioni: a fronte di 6.500 posti disponibili per i licenziati sono state presentate 4.882 domande, mentre per 2.500 “esonerati” le domande sono 10.349.
Su quanti siano i penalizzati dalla riforma previdenziale ancora da salvaguardare continua ad aleggiare l’incertezza. Il 9 aprile, il sottosegretario al Lavoro, Franca Biondelli, ha annunciato l’avvio di un tavolo di confronto (primo incontro il 7 maggio) sul tema dei salvaguardati utile, tra l’altro, a definire con esattezza la platea dei lavoratori esclusi dalle salvaguardie e le relative coperture finanziarie necessarie per gli interventi.
Il Sole 24 Ore – 29 aprile 2014