Verso un braccio di ferro tra Governo e sindacati sui nodi delle pensioni. «Il governo ci convochi e dia una soluzione previdenziale a tutte le persone che hanno lasciato il lavoro.
Se non lo farà sappia che noi continueremo ad essere nelle piazze e continueremo la nostra mobilitazione. Vorremmo sapere quando si aprirà un confronto e ci verranno dati i numeri veri e non falsi, nel tentativo maldestro di far fallire le manifestazioni». Così Susanna Camusso, leader della Cgil, ha concluso il suo intervento in Piazza Santi Apostoli alla fine della manifestazione organizzata con Cisl e Uil per chiedere una soluzione al problema degli esodati. «Se il Governo confermasse la cifra di 65mila, la stessa calcolata nella discussione sul Milleproroghe – ha attaccato – a noi non resterebbe che una strada: chiedere le dimissioni del presidente dell’Inps perchè incapace di governare i contributi delle persone».
La Cgil: tutelare i lavoratori, non chi porta capitali all’estero
«Diciamo al governo – ha spiegato la leader sindacale nel suo intervento – se non si salva il paese, non si salvano gli italiani. E gli italiani sono i lavoratori, non chi ha portato i capitali all’estero o chi ha smesso di investire nelle imprese per investire nella finanza». Sulla stessa linea la Uil. «Se vogliamo far uscire questo Paese dalla crisi – ha aggiunto il segretario generale Luigi Angeletti – non possiamo far continuare a peggiorare le condizioni di vita delle persone».
I principali sindacati in piazza
Contestano il numero degli esodati fornito dal Governo (65mila) e dall’Inps (130mila). A Roma Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono infatti scesi in piazza per contestare i dati sugli esodati, che i sindacati ritengono di gran lunga superiori alle stime dell’Esecutivo. Al momento sono circa 2mila le persone che manifestano contro la riforma delle pensioni. Il corteo é aperto da uno striscione che recita «basta promesse per chi é rimasto senza lavoro, reddito e pensione». Il corteo è partito da piazza della Repubblica e ha raggiunto piazza Santissimi Apostoli. Il centro della città è in tilt: una serie di strade sono state bloccate e molti bus hanno deviato il percorso.
Camusso: tagliare sulle pensioni era la via più semplice per fare cassa
Il governo «ha deciso che tagliare sulle pensioni era la via più semplice per fare cassa», scelta «contrabbandata come giusta per i giovani, ma che ha prodotto infinite ingiustizie, ansie e sofferenze a tutti coloro che si sono trovati senza lavoro, senza ammortizzatori e senza pensione». Lo scrive in un intervento sull’Unità la numero uno della Cgil Susanna Camusso. Per Camusso «Non è concepibile che le pensioni ‘super’, quelle cosiddette d’oro, che secondo alcuni calcoli rappresentano il 20% della spesa totale, paghino un contributo proporzionalmente inferiore di coloro ai quali è stata sottratta la rivalutazione». Camusso lancia delle proposte: si ponga «un tetto, si alzi il contributo di solidarietà, si paghi la differenza in titoli di Stato. In questo modo si potrebbe risparmiare sulla spesa corrente e, forse, le banche comincerebbero a erogare più credito».
Bonanni: i patti vanni mantenuti
«I patti vanno mantenuti, non si possono cambiare le regole in corso d’opera». Lo scrive il leader della Cisl Raffaele Bonannisull’Unità. Se il problema sono le risorse, «ricordiamo che i risparmi ottenuti con la riforma pensionistica sono pagati dai lavoratori e dai pensionati» e quindi «non sarebbe uno scandalo utilizzarne la parte che serve per dare risposte a giuste e sacrosante istanze sociali». Per questo, «occorre avviare quanto prima una trattativa con il governo per individuare le soluzioni più adeguate», anche perchè «ci convince poco l’ipotesi avanzata ora dal governo di estendere l’Aspi ai lavoratori più anziani che nel corso del 2013 si troverebbero a non più di due anni dai requisiti di pensionamento». La mobilitazione del sindacato, conclude Bonanni, «continuerà fino a quando non arriverà una soluzione soddisfacente e definitiva. Pacta sunt servanda».
Angeletti: bisogna sanare il vulnus
«Non c’è molto da discutere o da trattare: bisogna sanare il vulnus» delle «migliaia di persone che hanno subito il trauma di una precoce fuoriuscita dal mondo del lavoro e che ora devono patire la beffa di restare privi di una forma dignitosa di reddito». Lo scrive sempre sull’Unità Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, proponendo agli altri sindacati di mobilitarsi insieme anche per la riforma fiscale, dopo la manifestazione unitaria di oggi sulle pensioni, puntata sul nodo ‘esodati’. «Con la recente riforma delle pensioni – aggiunge – si è determinato il passaggio di circa 20 miliardi di euro dalle tasche di milioni di pensionandi e pensionati alle casse dello Stato», senza che ne sia scaturito «alcun beneficio sul fronte sociale».
Centrella: gli esodati sono molti di più
«Se i numeri fossero questi dovremmo essere contenti, ma non sono questi; noi pensiamo che siano molti di più dei 130mila di cui ha parlato l’Inps», ha detto il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, alla partenza della manifestazione unitaria contro la riforma delle pensioni, contesta in linea con gli altri sindacati il numero dei 65mila esodati indicati dal Governo.
ilsole24ore.com – 13 aprile 2012