Equitalia dice basta e decide che è il momento di giocare in contropiede. A chi propone di “licenziarla”, risponde con una nota: «Dal 1997 – ricorda la società pubblica (51% Agenzia delle Entrate e 49% Inps) per la riscossione dei tributi – i Comuni hanno la facoltà di disciplinare autonomamente le forme e le modalità della riscossione delle proprie entrate. Se fino a oggi non l’hanno fatto un motivo ci sarà».
Non solo: la legge (la manovra Monti, il Dl 201/2011) prevede che dal 2013 i municipi gestiscano in maniera autonoma l’attività di riscossione. C’è un piccolo dettaglio, osserva Equitalia: sono stati proprio i Comuni a chiedere che l’autonomia, inizialmente prevista a partire dal 2012, slittasse all’anno prossimo. Come dire: prima avete chiesto più tempo, ora ci attaccate su tutti i fronti.
L’Anci: il Governo convochi un tavolo dopo la prima rata
«Come si esce dal momento di tensione tra Governo e Comuni? Convocando un tavolo dopo la prima rata dell’Imu e ridiscutendo questa tassa». Così il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, è tornato sulla tassa sugli immobili a margine di una conferenza stampa. Rispondendo poi a una domanda sulle disdette a Equitalia da parte delle amministrazioni Delrio ha sottolineato che «non bisogna criminalizzare Equitalia, anche se è vero che si sono verificate situazioni spiacevoli. Il tema della riscossione esiste e i Comuni possono organizzarsi da soli e scegliere gli strumenti da usare».
Dal 2013 i Comuni potranno gestire autonomamente la riscossione
Gli annunci di alcuni sindaci di voler disdire il contratto, spiega in una nota Equitalia, «appaiono pretestuosi». In primo luogo, la società ricorda che dal 1997 i municipi hanno la facoltà di disciplinare in maniera autonoma le forme e le modalità della riscossione delle proprie entrate: «Se fino a oggi non l’hanno fatto – commenta – un motivo ci sarà». I primi cittadini, continua poi la società di riscossione dei tributi, non devono disdire alcun contratto con Equitalia perché è la legge (decreto legge 201/2011) a prevedere che i comuni gestiscano da soli l’attività di riscossione dal primo gennaio 2013. Termine che, continua la società, è stato prorogato dal Parlamento di un anno (inizialmente era fissato per il 1° gennaio 2012) per accogliere le richieste fatte proprio dai Comuni, anche tramite l’Anci, a più riprese (da ultimo durante l’audizione dell’Anci davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera del 9 dicembre 2011).
Vieri Ceriani su Imu: per il 70% dei proprietari di prime case 200 euro
Il 30% dei proprietari di prime case sarà esente dall’Imu mentre il restante 70% pagherà in media circa 200 euro. È la stima fornita dal sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani. «Alla fine il 30% dei proprietari di prime case saranno esenti – ha continuato Ceriani – e il 70% che paga in media pagherà 200 euro». Secondo il sottosegretario, «non sono cifre drammatiche». Chi ha una rendita catastale di 1.000 euro, ha spiegato ancora Ceriani, «pagava 316 euro di Ici e ne pagherà 472 di Imu». Il Tesoro, ha spiegato il sottosegretario, non esclude che in futuro, comunque non prima del 2013, si possano apportare modifiche all’Imu.
ilsole24ore.com – 4 maggio 2012