Niente allargamento per la platea degli esodati. Non sarà sciolto neanche con il decreto Milleproroghe il nodo delle pensioni dei lavoratori che hanno beneficiato di incentivi all’esodo.
Non sarà sciolto neanche con il decreto legge Milleproroghe il nodo delle pensioni dei lavoratori cosiddetti “esodati”, ovvero che hanno beneficiato di incentivi all’esodo contando sull’accesso alla pensione con le vecchie regole. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, nel corso dei lavori delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, ha rinviato la soluzione a un altro provvedimento. Saranno accolte solamente piccole modifiche sulle pensioni. Dunque l’ampliamento della platea dei lavoratori “esodati” che potranno beneficiare delle vecchie norme sulle pensioni per ora non sarà allargato.
Le due novità accolte dal Governo
Le madri con figli disabili potranno conteggiare anche gli anni di contributi figurativi nel caso si tratti di lavoratrici precoci che vogliono andare in pensione con 42 anni di anzianità senza penalizzazioni. Uguale norma anche per i lavoratori che usufruiscono della paternità obbligatoria. Questa è l’apertura indicata dal ministro dell’Welfare sul nodo pensioni. Nel testo uscito dalla Camera la norma dei 42 anni senza penalizzazioni per i lavoratori precoci prevedeva solamente gli anni di contributi effettivi, quelli di congedo per maternità, malattia, servizio di leva e di cassa integrazione.
Damiano (Pd): il rinvio dell’allargamento della platea degli esodati non ci convince
«Non ci convince – ha sottolineato l’ex ministro del Welfare, Cesare Damiano del Pd – che l’allargamento della platea degli ‘esodati’ venga rimandata a un successivo provvedimento. In ogni caso, occorre ricordare che andranno contestualmente risolti anche i problemi dei lavoratori sovranumerari, di coloro che si sono licenziati individualmente e dei lavoratori in mobilità che hanno stipulato accordi in data successiva al 4 dicembre 2011. Sono tutti casi socialmente rilevanti che vanno risolti per impedire che questi lavoratori rimangano per lunghi anni senza lavoro e senza pensione».
Fallito l’incontro per trovare una soluzione
Prima dell’inizio dei lavori nelle Commissioni si era svolto un incontro al quale hanno partecipato il ministro dei Rapporti col Parlamento, Piero Giarda, il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, i presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, Carlo Vizzini (Pdl) e Antonio Azzollini (Pdl), i relatori del decreto Vidmer Mercatali (Pd) e Lucio Malan (Pdl), la senatrice Cinzia Bonfrisco (Pdl) e il senatore Gilberto Pichetto Fratin (Pdl). Senza risultati per questa vicenda che interessa moltissimi lavoratori che rischiano ora di restare senza lavoro e senza pensione.