Brevi cenni sul conto consuntivo. Il 2010 si è chiuso con un utile d’esercizio di 25.749.775,36 euro, in crescita del 16,81% rispetto al 2009, mentre il patrimonio netto dell’Ente al 31.12.2010, inclusa la riserva legale richiesta dal decreto legislativo 509/1994, ammonta ad Euro 297.397.900,75.
La spesa previdenziale è cresciuta del 5,53% principalmente per il maggior onere sostenuto per le pensioni agli iscritti in aumento del 6,11%. L’incremento è stato determinato sia dalla perequazione Istat 2010 (+2,1%) sia dall’aumento dell’importo medio delle pensioni.
L’esercizio si è concluso con un incremento dell’1,57% del numero complessivo delle pensioni (6.021) rispetto al 2009 (5.928). Il dato è in controtendenza rispetto al trend verificatosi nell’ultimo decennio ed è legato principalmente all’introduzione dell’istituto della pensione anticipata di vecchiaia. In aumento anche le indennità di maternità (+ Euro 75.000,00) e le erogazioni assistenziali (+ Euro 22.349,34).
I costi di gestione in senso stretto sono diminuiti del 2,34%. Tra le spese di gestione che hanno evidenziato una riduzione si segnalano quelle inerenti gli Organi, diminuite del 10,37%, e quelle riguardanti i costi di manutenzione diminuiti di poco meno di 74.000,00 Euro, per effetto dei nuovi contratti di manutenzione sugli immobili dell’Ente I ricavi complessivi 2010 hanno registrato una crescita rispetto al 2009 del 9,95%, anche grazie all’incremento delle entrate contributive aumentate del 12,67% (+ 7.962.877,38 Euro ).
Il numero degli iscritti è salito da 26.036 del 2009 a 26.410 del 2010, con un incremento netto di 374 unità determinato dal saldo tra 1.138 nuovi iscritti e 764 tra pensionamenti e cancellazioni.
La discussione sul bilancio è stata preceduta dalla relazione del Presidente Mancuso che si è soffermato sui risultati dei bilanci consuntivi approvati da questa Assemblea sin dal suo insediamento, risultati che hanno ovviamente risentito della grave crisi dei mercati finanziari verificatasi nella seconda metà del 2008.
La situazione dell’Ente, ha riferito Mancuso, ha registrato una crescita costante dell’utile e del patrimonio netto negli anni 2006 e 2007, una battuta di arresto nel 2008 ed un inizio di ripresa nel 2009 e nel 2010. Anche i risultati del patrimonio mobiliare hanno riflettuto quanto è accaduto nel sistema economico generale e ci si aspetta per il 2011 una sensibile ripresa dei rendimenti.
Come chiarito ai Delegati presenti anche dal Vice Presidente, il dott. Tullio Scotti, e dal Prof. Ugo Pomante della Benchmark&Style, società di advisor che da circa un anno e mezzo collabora con l’Enpav, nel 2008 e nel 2009, reduci dagli effetti della crisi finanziaria e dell’incertezza dei mercati, l’Ente ha ritenuto di seguire una politica estremamente prudenziale e di attesa e di contenere i rischi, privilegiando una bassa redditività del patrimonio mobiliare, piuttosto che esporsi a mercati estremamente volatili.
Il risultato è stato di stabilità e di conservazione del patrimonio.
Il 2010 è stato l’anno delle iniziative e delle decisioni, è stata impostata una precisa strategia di investimento, realizzata a seguito di un’analisi dettagliata dei titoli in portafoglio e sono stati definiti investimenti finalizzati ad allineare il portafoglio di investimento dell’Ente con l’asset allocation strategica deliberata dal Consiglio di Amministrazione.
“Ritengo importante sottolineare” – ha dichiarato il Presidente Mancuso – “che siamo amministratori di un Ente di previdenza, dove l’orizzonte temporale da considerare per valutare lo stato di salute delle casse non è certo quello annuale, bensì quello di medio e lungo periodo, attraverso proiezioni fino a 50 anni.
Ciò che rileva è la stabilità degli andamenti dei risultati negli anni.
L’obiettivo quindi deve essere quello di tendere verso una crescita del patrimonio costante e coerente con il limite del rischio di mercato che un ente di previdenza può accollarsi. Non possiamo pensare di superare i rendimenti dei mercati, ma scegliere le opportunità di investimento che rispondono al rischio accettabile per salvaguardare il patrimonio e garantire le pensioni”.
Al termine dei lavori assembleari è intervenuto il dott. Aldo Grasselli, neo eletto Vice Presidente dell’Onaosi, il quale ha parlato delle modifiche di recente introdotte allo Statuto della Fondazione, che hanno aggiunto alla finalità storica dell’Onaosi di assistenza in favore degli orfani dei sanitari, anche quella di supporto ai professionisti sanitari in situazione di grave difficoltà economica. L’auspicio del Vice Presidente Grasselli è quello di poter instaurare in futuro una sinergia tra l’Onaosi e gli Enti di previdenza delle professioni sanitarie.
Fonte: Enpav – 13 giugno 2011