Militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza hanno perquisito gli uffici della sede nazionale dell’Enpam a Roma, e nella società di consulenza Mangusta Risk, in via Giulia. Gli investigatori hanno operato su delega del pm Corrado Fasanelli e del procuratore aggiunto Nello Rossi, che nei mesi scorsi hanno avviato una inchiesta per truffa.
Nel fascicolo, a carico di ignoti, è stata accolta la denuncia fatta da alcuni consiglieri dell’ente previdenziale dei medici italiani, e dai responsabili degli ordini professionali di Catania, Ferrara, Bologna, Potenza e Latina. Al centro delle verifiche degli inquirenti la gestione del patrimonio mobiliare e gli investimenti fatti almeno dal 2006 ad oggi in quelli che vengono definiti come titoli derivati.
L’esposto che ha dato il via alle verifiche si concentra anche sulla relazione che la società Sri Capital Advisers ha fatto e nella quale è stata individuata una perdita di oltre 400 milioni di euro. Il ricorso a “obbligazioni strutturate” e il fatto che la Sri aveva reso noto di non aver ricevuto la documentazione richiesta, ha fatto scattare l’attenzione di chi indaga.
Secondo quanto si è appreso il giudice civile avrebbe anche respinto un ricorso presentato dalla Mangusta contro la Sri. La denuncia dei cinque ordini dei medici era sato inviato pure alla Commissione parlamentare di vigilanza delle casse. Allo stato da piazzale Clodio si ribadisce che non si intravedono problemi di “tenuta” della stessa Enpam, che ha un patrimonio complessivo di oltre 7 miliardi di euro.
Gli uomini delle Fiamme Gialle, guidati dal colonnello Pietro Bianchi e con il coordinamento del generale Leandro Cuzzocrea, che hanno sequestrato documenti e delibere, dovranno fare chiarezza sulla questione. La delega data dall’aggiunto Rossi è ampia e permetterà – si spiega – di capire cosa è avvenuto e se ci sono stati dei guadagni indebiti.
«Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam ha già stabilito che si costituirà parte civile nel caso, malaugurato, in cui dovessero essere verificati episodi poco chiari. Le responsabilità, come hanno dichiarato più volte i vertici dell’Ente, verranno perseguite a qualsiasi livello». È quanto affermano fonti dell’Enpam, l’Ente previdenziale dei medici e del dentisti che, nella vicenda
legata all’inchiesta per truffa aperta dalla magistratura di Roma a carico di ignoti, risulta rivestire il ruolo di parte offesa. «L’Ente – fanno sapere le stesse fonti – aveva già dato mandato al suo Comitato di controllo interno, presieduto dal magistrato della Corte dei Conti Angelo Buscema, di condurre un’indagine interna». Non solo, ma l’Ente stesso ha già provveduto a «modificare le sue procedure interne di investimento secondo un nuovo modello ispirato dal professor Mario Monti».
11 ottobre 2011 – sanita.ilsole24ore.com