La Federazione veterinari e medici del Veneto condanna con fermezza il grave episodio di violenza avvenuto ieri mattina allo Iov di Padova ed esprime la propria vicinanza alla collega ferita da un paziente, con gli auguri di una pronta guarigione.
L’accoltellamento di un medico del servizio di terapia antalgica dello Iov, da parte di un paziente in cura, segna un aggravamento nell’escalation di violenza nei confronti di medici, medici veterinari e operatori sanitari. Proprio le modalità e il luogo (un centro di riferimento) in cui l’aggressione si è verificata suscitano un particolare allarme e richiedono al più presto un confronto coordinato dalle Prefetture tra istituzioni sanitarie, organizzazioni sindacali e forze dell’ordine per studiare insieme le misure adatte a fronteggiare quella che è da considerarsi come una vera e propria emergenza. Il personale sanitario svolge una funzione pubblica e deve essere tutelato con tutte le misure che possono ridurre al minimo i rischi nel rapporto con pazienti e utenti.
Troppo spesso ormai assistiamo ad episodi di intimidazione e violenza nei servizi in prima linea come i pronto soccorso, dove si scaricano anche le inadeguatezze organizzative della medicina territoriale, e nei luoghi dove si svolgono le attività di sorveglianza sanitaria.
Crediamo che il primo nodo da affrontare sia quello della carenza degli organici che vanno adeguati alle necessità delle attività di assistenza, di cura e di controllo. Non è accettabile che i sanitari siano lasciati soli e siano costretti a turni massacranti perchè il loro numero è cronicamente insufficiente.
Durante la pandemia la situazione si è ulteriormente aggravata anche a causa del continuo svilimento messo in atto da più parti delle competenze mediche, svilimento che ha finito con l’incrinare il rapporto fiduciario medico-paziente e con l’alimentare un grave clima di tensione.
La legge per la sicurezza degli operatori sanitari, che ha inasprito le pene e introdotto la procedibilità d’ufficio, ha istituito dallo scorso marzo un Osservatorio per il monitoraggio e la prevenzione, con l’obiettivo di innescare una rivoluzione culturale che metta al centro la dignità dei professionisti. Un’iniziativa importante, fortemente voluta anche dalle forze sindacali, che però non può bastare.
E’ necessario che le aziende sanitarie identifichino i fattori di rischio per la sicurezza del personale e pongano in essere le strategie organizzative, formative, strutturali e tecnologiche più opportune, diffondano una politica di fermezza verso atti di violenza nei servizi sanitari, incoraggino il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire le misure per ridurre o eliminare i rischi e facilitino il coordinamento con le Forze dell’ordine o altri soggetti che possano fornire un valido supporto per identificare le strategie idonee ad eliminare o attenuare la violenza nei servizi sanitari. Solo l’impegno comune può migliorare l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro.
FVM VENETO
11 novembre 2022