Il governo scozzese ha confermato venerdì un caso di encefalopatia spongiforme bovina, nota anche come morbo della mucca pazza, in una fattoria nel sud-ovest del Paese, il primo caso britannico dopo oltre due anni
Venerdì 10 maggio, il Governo scozzese ha confermato un caso di encefalopatia spongiforme bovina (Bovine Spongiform Encephalopathy, Bse) in una fattoria nel sud-ovest del Paese. Si tratta del primo caso britannico della malattia dopo oltre due anni dall’ultimo. Immediatamente sono state imposte restrizioni precauzionali agli spostamenti nei locali colpiti e sugli animali che sono stati in contatto con il caso nell’Ayrshire.
Le indagini
In questi giorni sono in corso ulteriori indagini per identificare l’origine della malattia nell’allevamento, come si legge in una dichiarazione del Governo scozzese, che rassicura i cittadini aggiungendo che non vi è alcun rischio per la salute umana.
“Voglio rassicurare sia gli allevatori che il pubblico che il rischio associato a questo caso isolato è minimo. Ma, se qualche allevatore è preoccupato, lo esorto a chiedere consiglio al veterinario” ha dichiarato il capo veterinario Sheila Voas.
La Bse è stata rilevata per la prima volta in Gran Bretagna alla fine degli anni Ottanta, per poi diffondersi da lì al resto d’Europa devastando le mandrie di bestiame fino all’inizio degli anni 2000. È stata collegata alla malattia di Creutzfeldt-Jakob che distrugge il cervello negli esseri umani.
Secondo l’Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah), l’incidenza della Bse è notevolmente diminuita negli ultimi anni: le ultime stime, infatti, dicono che i casi annuali in tutto il mondo siano prossimi allo zero.
Il precedente caso confermato di Bse in Gran Bretagna si era verificato nel 2021, mentre l’anno scorso è stato segnalato un caso atipico della malattia.