La parmense Gabriella Meo, consigliere regionale dei Verdi, ha presentato assieme a colleghi di maggioranza e di opposizione nell’Asdemblealegislativa dell’Emilia-Romagna una proposta di legge per vietare l’allevamento di animali da pelliccia in tutta la regione, proposta elaborata su sollecitazione della Lav e di tutto il mondo animalista.
Il testo di legge è intitolato: “Divieto di allevamento di animali per la produzione di pellicce”. Meo è prima firmataria, ma è stato sottoscritto anche da consiglieri di Pd, FdS, Lega Nord, IdV, M5S, Sel e Gruppo misto.
“In un contesto nazionale e internazionale che vede l’affermarsi di una sempre maggiore coscienza di amore e di rispetto per gli animali e per i loro diritti – continua Meo – qualunque pratica di maltrattamento e di uccisione di animali appare offensiva del sentimento collettivo, ma indubbiamente la più crudele e immotivata è quella di uccidere gli animali per appropriarsi della loro pelliccia”.
“La pelliccia ha perso la maggior parte dei suoi utilizzi, essendo stata da tempo sostituita da altri materiali come il sintetico, e non è più un prodotto funzionale a scaldare e riparare dal freddo, tanto è vero che oggigiorno è prevalentemente commercializzata sotto forma di guarnizioni a decorazione di capi di abbigliamento e accessori di ogni genere, dalle borse alle calzature”.
“In Italia – spiega la consigliera Meo – l’allevamento di animali per la produzione di pellicce non è mai stata un’attività di particolare rilevanza economica e negli ultimi quaranta anni ha registrato un continuo e inesorabile trend negativo che ha ridotto a 12 gli impianti di allevamento, tutti di visoni, con una produzione di circa 100.000-150.000 animali. Di questi 5 sono presenti nella nostra regione: uno a Noceto (Parma), uno a Carpi (Modena), uno a Jolanda di Savoia (Ferrara), uno a Ravenna e uno a Galeata (Forlì-Cesena)”.
“In Europa diversi paesi, come la Gran Bretagna, l’Olanda, la Danimarca, l’Austria, la Croazia e la Bosnia, hanno già vietato l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, direttamente o per il tramite di forti restrizioni che hanno poi portato alla naturale dismissione di questa attività. La mia iniziativa, oltre a voler stimolare l’approvazione di un progetto di legge nazionale che giace da tempo in Parlamento, ha dunque l’obiettivo – conclude l’esponente ecologista – di delineare un processo di chiusura degli allevamenti di animali finalizzati alla produzione di pellicce in Emilia-Romagna”.
23 dicembre 2013