Oltre alla notizia dell’arrivo del report degli ispettori ministeriali che giunti da Roma hanno controllato l’ospedale di Montebelluna giunge anche l’informativa che la deputata Alessia Rotta del Pd ha presentato un’interrogazione al Ministero della Salute. Diversi i quesiti posti al titolare del dicastero della salute Roberto Speranza, in merito proprio all’ispezione compiuta al San Valentino. Rotta – Interrogazione a risposta scritta – il testo
“Quali sono i dati rilasciati agli Ispettori rispetto alle entrate e uscite o ai mancati ingressi di malati COVID-19 nel nosocomio di Montebelluna, in considerazione che nei dati statistici elaborati dalla stessa Azienda zero risulta che, nei giorni precedenti il preavviso d’ispezione, i pazienti risultavano sempre sopra quota 100 (anche di parecchio) con almeno 8 in area critica, mentre il giorno d’ispezione erano “solo” 88 e solo 4 quelli in area critica – spiega sull’interrogazione Laura Puppato, compagna di partito della deputata Rotta -. Altra sorte vivevano in quei giorni gli ospedali COVID di Treviso e Vittorio Veneto, visto che crescevano a dismisura i loro pazienti, più che raddoppiati in quel di Vittorio Veneto e aumentati di un’altra ventina i ricoverati COVID a Treviso. Praticamente a Montebelluna si riducevano i ricoverati di ben 21 mentre Vittorio Veneto-Treviso ne accoglievano ben + di 80 pazienti… Una strana coincidenza.
Si chiede attraverso questa interrogazione se gli ispettori abbiano perciò evidenziato i numeri in entrata e in uscita da e per Montebelluna e si chiede al Ministero della Salute per QUALE ragione la visita ispettiva sia stata preannunciata alcuni giorni prima. Inoltre, se sia valutata la maggiore mortalità avuta nell’area Pedemontana trevigiana e nel Veronese in particolare rispetto alla necessità che il Presidente di Regione Veneto Luca Zaia intervenisse con restrizioni di area locale”. In una nota congiunta delle due esponenti venete del Pd, Alessia Rotta e Laura Puppato, giunta in serata, si fanno poi altre considerazioni.
“La drammatica verità è che, a fronte delle grandi preoccupazioni e della richiesta di aiuto espresse dal personale, nessuno è intervenuto per garantire i processi di assistenza necessari ai pazienti Covid e potenziare i servizi medici e infermieristici… Crediamo che questa ispezione abbia scoperchiato alcune criticità, anche rilevanti ai fini delle cure COVID pre e post ospedalità e dei protocolli regionali assai lacunosi, soprattutto nei rapporti tra il territorio e l’ospedale, ma rimangano ancora alcuni pesanti dubbi sull’adeguatezza dei numeri di medici e infermieri di cui vi era necessità nel nosocomio di Montebelluna in relazione alla dimensione degli ingressi e degli ospiti malati di COVID-19. Ai medici e al personale del San Valentino verrà sempre garantito il nostro appoggio e la nostra attenzione costante”.