La presidente della Federazione veterinari e medici del Veneto, Maria Chiara Bovo, ha scritto ai direttori generali, sanitari e delle Uoc veterinarie e per conoscenza alla Regione una nota in cui sollecita una completa distribuzione dei DPI per tutti i medici veterinari operanti nel territorio.
“Facendo seguito alla lettera inviata in data 16 marzo 2020 – si legge nella nota – constatiamo che a tutt’oggi molti Servizi veterinari operanti nel territorio del Veneto sono ancora sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuale anche minimi, consistenti almeno in mascherine e protezioni per gli occhi. Tra le varie evenienze che i medici veterinari segnalano, inoltre, c’è il fatto che anche le mascherine chirurgiche, per definizione monouso, sono in numero insufficiente e pertanto è richiesto che siano utilizzate per più giorni di seguito”.
Nel ribadire “che l’attività dei medicina pubblica veterinaria comprende servizi che non possono essere differiti, in seno alle attività di controllo della Sanità animale e benessere, scambi, import ed export di animali e di merci di origine animale, gestione del farmaco veterinario, controllo sui mangimi, controlli ufficiali relativi alla sicurezza degli alimenti e sulle filiere, come indicato da ultimo con nota del Ministero della salute – DGISAN n. 12758 – 08/04/2020.”
“Si segnala inoltre che le indagini con tampone riservate agli operatori della sanità – continua Bovo – in molte aziende Ulss non sono ancora state predisposte per i medici veterinari, nonostante la loro operatività nel territorio, e i conseguenti contatti con svariate categorie di utenti sia negli allevamenti che nelle ditte produttrici di alimenti”.
“Sollecitiamo quindi a dar seguito ad una puntuale, precisa, completa distribuzione dei DPI per tutti i medici veterinari operanti nel territorio, con avviso che in caso contrario saranno intraprese le opportune iniziative a tutela dei propri iscritti” conclude la presidente Fvm
nella foto Veterinario pubblico in un macello avicolo