Minaccia concreta. La vendemmia è ormai alle porte e gli agricoltori dei Colli Euganei guardano con ansia e timori ai cinghiali, che con le loro scorribande mettono a repentaglio grappoli, tralci e vigneti, nonché i raccolti delle colture estensive. Delle preoccupazioni dei viticoltori e degli operatori dell’area euganea (e in particolare dei soci del Consorzio vini Colli Euganei) si è fatto interprete l’assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan, che a Este – nella sede del Parco Colli – ha convocato il ‘tavolo tecnico’ per la gestione degli ungulati.
Le tre proposte
Un momento di analisi necessario e di confronto anche con i selecontrollori – secondo l’assessore – perché il problema degli ungulati come fauna selvatica non riguarda solo il Parco dei Colli Euganei, ma tutto il territorio del Veneto che sta registrando una crescita esponenziale della loro diffusione. Tre le proposte operative all’attenzione del ‘tavolo’: il potenziamento degli abbattimenti, grazie alla sinergia tra selecontrollori, polizia provinciale e il nuovo servizio regionale di vigilanza, presto operativo; l’istituzione di un numero telefonico di riferimento per gli agricoltori, per poter inoltrare segnalazioni e richiedere con urgenza l’intervento per abbattimenti nei casi di avvistamento diretto; e, infine, un cambio di prospettiva per trasformare i cinghiali da ‘problema’ a ‘risorsa’, avviando l’iter per inserire carni e insaccati nel territorio euganeo nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.
Quasi 600 abbattimenti nei primi sette mesi
Riguardo a quest’ultimo punto l’assessore regionale ha sottolineato: “L’area del parco Colli è area di tipicità enogastronomiche che devono essere valorizzate con un marchio di origine e un’adeguata campagna di marketing. Tra le tipicità e i prodotti originali dei Colli possono trovare spazio e valorizzazione anche le carni e i derivati dei cinghiali oggetto di prelievo e abbattimenti, ovviamente sottoponendoli ai dovuti controlli di filiera”. Giuseppe Pan (che ha raccolto preoccupazioni e richieste espresse in particolare da Marco Calaon, presidente del Consorzio Vini doc dei Colli Euganei, da Roberto Betto, presidente Cia di Padova, e da Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova nonché da Confagricoltura) ha inoltre ribadito: “Sui Colli Euganei l’attività agricola è presidio del territorio. Dove manca, il bosco e i rovi prendono il sopravvento. Per questo intervengo con le competenze del mio referato, affiancando il collega Corazzari, che ha la delega ai parchi e al territorio, per confermare il massimo impegno della Regione a tutela del lavoro prezioso delle aziende agricole e a garanzia dell’incolumità degli abitanti: i 592 abbattimenti registrati nei primi sette mesi dell’anno sono un buon indicatore dell’attività svolta, ma è necessario proseguire le azioni di prelievo intraprese e potenziar gli abbattimenti investendo ulteriori risorse e personale”.
Aumento dei selecontrollori
I selecontrollori attivi al momento sono 80 e che altri 40 sono prossimi ad ottenere l’abilitazione da parte del Parco. “In questo modo si arriverà a 120 unità di personale addestrato – ricorda Pan – in grado di collaborare con le guardie del Parco, con il servizio di polizia provinciale, che sta offrendo la massima collaborazione, e con il nuovo Servizio di vigilanza regionale, ormai di imminente attivazione, in modo da intensificare gli interventi, con un’operatività puntuale e massiccia”.
“Ok la valorizzazione della filiera della carne di cinghiale”
Particolarmente soddisfatto dell’esito del tavolo tecnhico anche Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: “Finalmente stiamo affrontando aspetti concreti e anche l’assessore regionale Giuseppe Pan ha sottolineato la necessità di potenziare l’azione di contrasto con tutti i mezzi disponibili, ampliando il numero di selecontrollori e coinvolgendo gli agenti della polizia provinciale. A questo proposito abbiamo ricordato che, con la nuova legge regionale approvata la scorsa settimana, la competenza della polizia provinciale passa alla regione: questo potrà rendere più efficace anche l’impiego sui Colli Euganei di agenti da altre province. Ben venga anche l’intenzione di valorizzare la filiera della carne di cinghiale, un aspetto che riguarderebbe anche la nostra rete di agriturismi sui Colli, ma questo proposito non deve in alcun modo ostacolare l’obiettivo principale che resta il piano di controllo della proliferazione dei cinghiali. La gestione della carne non deve rappresentare un ulteriore problema e comunque non è l’urgenza di questo momento. Non possiamo permetterci il lusso di limitare o rallentare questa azione di contrasto con la scusa di vendere la carne di cinghiale o con la tentazione di creare una sorta di riserva di caccia per soddisfare qualche interesse particolare. Per noi agricoltori la carne può anche andare all’inceneritore se ci dovessero essere dei problemi nella gestione della catena del freddo o ostacoli di altra natura. Questo deve essere chiaro: l’impegno va orientato anzitutto sul controllo di un fenomeno devastante per la nostra agricoltura ma anche per l’ambiente e per la sicurezza e l’incolumità pubblica. Abbiamo anche chiesto che vengano autorizzati nuovi chiusini e nuove poste di abbattimento (altane), direttamente nei fondi delle aziende agricole che ne facciano richiesta. Ricordo inoltre l’esempio da seguire della legge approvata dalla Regione Lombardia con l’introduzione dei norme di autodifesa del proprio fondo, con tutte le precauzioni e le cautele del caso. E’ un aspetto da approfondire anche per la nostra zona”.
Dice la sua anche Marco Calaon, presidente del Consorzio Vini Colli Euganei: “Siamo in una fase di emergenza e come tale va gestita, dal tavolo tecnico sono emersi alcuni aspetti operativi che vanno messi in pratica subito, a partire dall’incremento del numero dei selecontrollori e dalla necessità di un maggiore e più chiaro coordinamento sul piano degli abbattimenti. Auspichiamo finalmente di avere un referente istituzionale certo che si occupi della gestione dell’emergenza cinghiali per il Parco Colli, di un ‘regista’ in grado di seguire passo patto tutte le fasi operative in modo da ottenere finalmente il risultato che tutti attendono da anni per ridurre l’impatto devastante dei cinghiali sui vigneti e sulla vendemmia ormai ai blocchi di partenza”.