Spese, bugie e programmi. I candidati alle Regionali del 31 maggio sotto la lente di ingrandimento dei migliori 60 studenti di Scienze politiche del Bo. È il «Voto sotto esame», l’iniziativa sperimentale promossa dal Corriere del Veneto in collaborazione con il Centro «Giorgio Lago» dell’Università di Padova, diretto dalla professoressa Patrizia Messina.
Il team, guidato dal professor Marco Almagisti, docente di Scienza politica al Bo, si occuperà di fact-checking, analisi dei costi della campagna elettorale, monitoraggio dei social network. Con una finestra aperta anche sul mondo. Quattro i canali di diffusione: il sito web del Corriere del Veneto , la pagina Facebook dedicata, Twitter (aggiornati in tempo reale) e il quotidiano, su cui verranno proposti periodicamente alcuni dei lavori più interessanti. Come quello di oggi, che analizza la presenza sui social dei candidati a inizio campagna. L’iniziativa, coordinata da Giovanni Viafora, ripete il fortunato esordio dell’anno scorso con le Comunali di Padova. L’obiettivo: fornire ai lettori uno strumento nuovo per seguire le elezioni; mettendo in gioco la competenza e le capacità degli studenti del Bo.
Marzo è stato un periodo di assestamento ma piuttosto denso di avvenimenti per la politica veneta, primo fra tutti la scissione interna della Lega Nord che ha portato all’espulsione dal partito del sindaco di Verona Flavio Tosi e, di conseguenza, alla sua candidatura a Governatore della Regione. Tutto ciò, ovviamente, ha avuto una grande risonanza sul web e sui social network, strumenti divenuti ormai fondamentali per captare il sentiment delle campagne elettorali. Analizzando per il solo mese di marzo gli account Facebook e Twitter dei quattro principali candidati alle Regionali, il team comunicazione de Il voto sotto esame ha provato a delineare il quadro generale della campagna elettorale ai blocchi di partenza. Un monitoraggio che durerà per tutta la campagna e del quale verrà dato periodicamente conto su tutti i canali.
Se il 31 marzo fosse stato il giorno delle elezioni e un «mi piace» sulla pagina Facebook si fosse tramutato in voto, il governatore uscente Luca Zaia si sarebbe riconfermato alla presidenza del Veneto con ben 44567 like. Il punto cardine dell’aumento dei suoi fan coincide con il lancio della sua campagna elettorale a H-Farm avvenuta il 17 marzo: a ridosso di quei giorni infatti si è riscontrata la crescita maggiore del mese (più di 25 mila like); con un boom di circa 15mila like il giorno prima della presentazione. Un boom «anomalo» che ha permesso al governatore uscente di superare Alessandra Moretti, fino a quel momento prima e in largo vantaggio. Inoltre, il candidato leghista è di gran lunga il più attivo su questa piattaforma, con ben 238 post pubblicati nel mese di marzo, ponendosi però all’ultimo posto per gradimento con 219 apprezzamenti medi. La candidata del centrosinistra scende al secondo posto con 42.458 like dimostrando comunque un’attiva partecipazione; il tasso di crescita dei «liker» è costante e l’unica flessione (di circa 500 unità) si registra fra il 17 e il 18 marzo. Moretti ha utilizzato Facebook 52 volte, piazzandosi al primo posto per gradimento, con una media di 556 like per post.
Il terzo classificato per ordine di fan è Flavio Tosi, la cui pagina Facebook era già presente dal 15 marzo, ma è stata lanciata ufficialmente il 23 marzo, con un guadagno di 11mila nuovi «like» in un solo giorno. Il sindaco di Verona ha postato solo 10 volte in questo mese, ma con 443 like medi, dimostra un buon seguito sulla sua pagina. Il trend di crescita giornaliero è di 399 fan, secondo solamente a quello del suo ex compagno di partito Zaia. Infine, all’ultimo posto per popolarità su Facebook troviamo il giovane candidato padovano del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, che a marzo guadagna 1572 fan arrivando a 6720 like, con un trend di crescita piuttosto costante di circa 50 like al giorno. Sale però al terzo posto sia per tasso di attività, con 41 post pubblicati, sia per gradimento medio, con 369 like per post. Interessante, per tutti, il dato relativo alla città di maggior popolarità da cui provengono i like: per Berti è Roma; per la Moretti Treviso; per Zaia Milano e per Tosi Verona.
Non c’è storia invece su Twitter: con un profilo da 55.376 follower, Alessandra Moretti supera ampiamente la popolarità degli altri candidati su questa piattaforma, staccando addirittura di circa 43mila follower il secondo classificato Zaia. Risalta l’incremento dei sostenitori della sua pagina, che nel solo mese di marzo si attesta a quota + 1675 follower; circa 54 al giorno, con un tasso di crescita regolare e twittando mediamente circa 3 volte al giorno. Nonostante l’aumento continuo e massiccio dei fan sulla propria pagina Facebook, Zaia riscuote minor successo su Twitter: il candidato leghista si ferma a 12.372 follower, nonostante sia il più attivo con una media di 13 tweet al giorno.Per quanto riguarda Tosi, il suo account ha guadagnato 1757 follower nel solo mese di marzo, con un trend giornaliero di 56,6. Nella speciale classifica di follower totali si classifica al terzo posto con 2659 al 31 marzo. Presente da gennaio 2015, l’account twitter ha potuto godere dell’effetto mediatico nazionale causato dall’uscita dalla Lega Nord; non a caso, nel periodo che va dal 9 al 17 marzo c’è stata la maggior crescita di sostenitori sulla sua pagina (circa 700), causati anche da una serie di tweet d’attacco nei confronti di Matteo Salvini. Infine il grillino Berti non gode di grande popolarità: con soli 896 follower si colloca al quarto posto dietro a Tosi, che può vantare più del doppio dei suoi seguaci.
Corriere del Veneto – 23 aprile 2015