Effetto Imu sui prezzi delle case che potrebbero a fine anno registrare un crollo del 20% secondo il Censis, con punte superiori al 50%.
«Per far fronte alla nuova tassazione, le famiglie prima di mettere mano ai risparmi, metteranno in vendita le seconde case», ha spiegato il direttore generale del Censis Giuseppe Roma. Tutto il settore edilizio è comunque pesantemente toccato dalla crisi: a febbraio l’Istat certifica un crollo delle costruzioni del 20,3% rispetto a un anno fa, mentre su gennaio il calo sfiora il 10%. «Seppure in una congiuntura da tempo negativa, la produzione del settore ha mostrato a febbraio – segnala l’Istituto di statistica – un netto peggioramento rispetto ai mesi precedenti. Di fatto, il peggiore dal gennaio 2009, quando si registrò un tonfo del 23,3%».
«Oggi il 41% delle famiglie segnala già una flessione in atto del prezzo degli immobili, erano il 25% a giugno 2011», ha detto Roma nel corso di una conferenza stampa per presentare i dati dell’osservatorio Censis-Confcommercio sui consumi. Si tratterebbe del primo calo del mercato dopo gli anni 1992-93 quando però il crollo tocco il 60%. Nonostante la crisi i prezzi delle case finora hanno tenuto: l’Agenzia del territorio indica che nel periodo 2004-2008 i valori hanno registrato un aumento del 28%; dal 2008 al 2011 si sono mantenuti stabili o in leggera flessione (-3%) nonostante i volumi delle transazioni in forte calo.
«Fin quando tutto sommato le famiglie hanno resistito, nessuno ha venduto e i valori hanno tenuto. – ha spiegato Roma – Ma ora i fattori di trauma sono molteplici: una maggiore quota di reddito assorbita da spese extramercato, si sta intaccando il risparmio. L’aumento della tassazione con introduzione dell’Imu sulla prima casa, e la botta sulle seconde case, con l’incremento del 60% delle rendite; la seconda casa pagava già l’ Ici, ma oggi avrà una rivalutazione del 60%. E ancora, è raddoppiato il numero delle famiglia in forte difficoltà a pagare il mutuo (dal 10,5% nel 2011 al 22,6% del 2012). Ci sono tutte le condizioni – secondo il Censis – perchè le famiglie da compratrici possano avere la necessità di vendere«. Le previsioni dicono che si potrebbe ritornare ai livelli di prezzo del 2005. «Le flessioni di valore maggiori potrebbero essere subite dalle seconde case in località che non tirano più, o in zone periferiche o nel Mezzogiorno».
Diverso il parere di Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari. «L’introduzione dell’Imu sta riducendo il reddito disponibile delle famiglie e colpisce la loro possibilità di indebitamento. Ma questo non significa crollo del mercato immobiliare o dei prezzi (salvo che per gli immobili in cattive condizioni». Probabilmente, dice Breglia, «ci sarà un leggero incremento dell’offerta di seconde case in località non pregiate. Sicuramente non si avranno, invece, cali dei prezzi, se non per piccole percentuali».
19 aprile 2012 – Corriere.it